Il richiamo del Garante della Privacy è forte e chiaro: il 50% delle App mediche italiane e straniere (cioè una su due) non fornisce agli utenti un’informativa prima del download o chiede dati eccessivi rispetto alle funzionalità offerte.
E’ dunque necessaria maggiore trasparenza per un settore che è in crescente evoluzione ma che presenta punti molto delicati per la privacy.
Il Garante è intervenuto forte del risultato di un indagine avviata a maggio scorso nell’ambito del “Privacy Sweep 2014”, “indagine a tappeto” promossa dal Global Privacy Enforcement Network (GPEN), la rete internazionale nata per rafforzare la cooperazione tra le Autorità della privacy di tutto il mondo e di cui il Garante italiano fa parte.
L’indagine ha riguardato App scelte a campione tra le più scaricate disponibili sulle varie piattaforme (Android, iOs, Windows, etc.).
In molti casi l’informativa privacy non viene adattata alle ridotte dimensioni del monitor, risultando così poco leggibile, o viene collocata in sezioni riguardanti, ad esempio, le caratteristiche tecniche dello smarphone o del tablet.
A seguito di questi risultati dell’indagine, il Garante sta valutando le azioni da intraprendere, anche al fine di possibili interventi prescrittivi o sanzionatori.
Fonte: E-R Consumatori