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Perchè rinviare la trasformazione degli impianti di riscaldamento a gasolio in impianti a gas?

inquinamento (6)“Nessun vantaggio né per le famiglie, tantomeno per l’ambiente, nel rinvio dell’obbligo di trasformazione di tutti gli impianti di riscaldamento a gasolio in impianti a gas”.

E’ quanto dichiara Dino Cimaglia, Responsabile del Comitato di Roma e del Lazio dell’Unione Nazionale Consumatori, in riferimento alla decisione del Consiglio Regionale del Lazio di rinviare al primo settembre 2017 il passaggio obbligato agli impianti a metano.

“Rispetto alle emissioni inquinanti -spiega Pieraldo Isolani, esperto del settore energia dell’Unc- la produzione di CO2 del gas metano è del 53% inferiore a quella del gasolio, come pure sono notevolmente inferiori le emissioni di zolfo e delle polveri sottili.

La sostituzione di impianti alimentati a gasolio, con impianti alimentati a gas metano, poi, è oggi molto conveniente: basti pensare che produrre energia termica con il gas metano rispetto al gasolio ai costi attuali (1,6 €/litro per il gasolio e 0,91 €/mc per il gas), a parità di rendimento, costa il 40% in meno (161 €/MWh per il gasolio contro 94 €/MWh per il metano).

Senza contare -aggiunge l’esperto- che riqualificare un impianto di riscaldamento condominiale, passando da gasolio a gas metano, è un intervento che può usufruire delle detrazioni fiscali del 65% e quindi il suo costo si ripaga in un periodo massimo di 3 anni”.

“Non comprendiamo la decisione del Consiglio Regionale -conclude Dino Cimaglia- e per questo motivo abbiamo scritto al Presidente della Regione Nicola Zingaretti, chiedendo un incontro per poter meglio illustrare la nostra posizione, nell’interesse della generalità dei consumatori della Regione”.

Un commento su “Perchè rinviare la trasformazione degli impianti di riscaldamento a gasolio in impianti a gas?

  1. £@
    4 novembre 2014
    Avatar di £@

    Il motivo con questi presupposti e’ solo uno… i soldi !!

    Se si inquina meno, se funziona con meno carburante, se costa meno rifornirlo e se perfino la trasfomazione e’ parzialmente incentivata. Ah gia’ …se c’era l’obbligo di farlo, pertano se non oggi, ma domani si avrebbe dovuto farlo comuque.

    La motivazione in questi caso e’ lampante, palese ed ovvia. TANGENTI e INTERESSI. Non per forza dei membri del Consiglio Regionale che hanno deliberato la proroga, ma di qualche loro conoscenza.
    Ora che la legge ha recepito una direttiva europea dove gli impianti di riscaldamenti piu’ grandi devono essere fatti e manutenuti da ditte certificate con regolari patentini e libretti impiati.. la cosa per “i soliti amici” sta’ diventanto piu’ complicata. Ora si e’ costretti a rivolgersi a ditte fuori dalla cricca… ma tra un po’ anche la cricca si sara’ fatta certificare e fine dei problemi.
    😛

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Questa voce è stata pubblicata il 4 novembre 2014 da in Ambiente & Ecologia, Leggo & Pubblico con tag , , , , , , , , , , , .