La lotta alle polveri sottili nel porto veneziano sta dando i suoi frutti. A confermarlo sono oggi le analisi effettuate dai ricercatori dell’Università Ca’ Foscari Venezia e del Consiglio nazionale delle ricerche nell’ambito del progetto Poseidon.
“Grazie all’elevata frequenza di campionamento, è possibile raccogliere prima, durante e dopo il passaggio di una nave tutte le informazioni su polveri sottili pm2,5 e gas ossidi di azoto e zolfo. – si legge nella nota stampa dell’Università Ca’ Foscari – Nel periodo considerato, il contributo del traffico navale al pm2,5 è calato da 0,588 a 0,434 microgrammi per metro cubo, rappresentando il 3,5% del pm2,5 totale nel centro storico di Venezia”.
Dai risultati preliminari emerge che nel porto di Venezia, durante il periodo preso in esame, il traffico navale è aumentato, soprattutto i passaggi di navi ad alto tonnellaggio.
Nello stesso periodo però la concentrazione delle polveri sottili è diminuita del 26%.
Il merito?
Secondo gli studiosi la causa è da ricercare nelle politiche di mitigazione dello zolfo come quelle sperimentate a Venezia su base volontaria grazie all’accordo Venice Blue Flag.
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