«Penso e scrivo la mia storia, come se scrivessi e pensassi di un altro uomo… o meglio di altri uomini, di tanti quanti ogni atto, avvenimento, caso o avventura si sono trasfigurati in me: diventando un alpinista delle Alpi, uno sherpa sull’Himalaya, un eschimese in Groenlandia, un discendente degli Incas sulle Ande, un masai sul Kilimangiaro, un uomo primitivo fra gli indiani d’Amazzonia e fra gli aborigeni del deserto australiano.
A volte, per adattarmi all’ambiente, ho dimenticato la mia cultura e sono sopravvissuto meglio con il solo istinto: come un animale ho immaginato di essere un pinguino all’Antartide e anche un delfino, quando navigavo a vela nelle acque tempestose di Capo Horn.»

