Questo post nasce da una riga letto nell’articolo de Il Giorno di cui trovi una sintesi in calce:
…ci si continua ad ammalare di mesotelioma, 400 casi all’anno in Lombardia.
Quando siamo in giro in auto spesso la Signora K mi fa notare i tetti in Eternit ancora largamente diffusi sul territorio e come sempre si chiede come mai non abbiamo provveduto a rimuoverli.
In azienda alcuni anni fa ho provveduto alla rimozione e smaltimento dell’Eternit secondo le norme in vigore, pagando ovviamente, ma un pò di tempo fa mi raccontavano di una persona che si è messa d’accordo con un’impresa per rimuovere l’eternit quasi a costo zero.
Come si fa?
Togliendolo, spero con le cautele del caso, e caricando poi le lastre su quelle di un cliente con una maggiore estensione da bonificare, così lui paga il suo smaltimento e quello degli altri…
Sempre che, poi, lo smaltimento reale non sia fatto abbandonando le lastre in campagna…
L’assurdo, comportamento criminale a parte, è che l’aria contaminata dalle particelle di amianto la respiriamo tutti, sia chi smaltisce correttamente sia chi fa il furbetto…
Questo in sintesi quanto letto nell’articolo citato in apertura:
Dei 2,8 milioni di metri cubi di coperture di amianto presenti nella nostra regione ne sono stati smaltiti 778 mila in cinque anni, pari al 27%. Il nodo sono le discariche, così il 95% dell’amianto viene smaltito in Germania.
E di questo passo “ci metteremo una decina d’anni”, fa notare Edoardo Bay, responsabile scientifico di Legambiente.
Scendendo nei dettagli dell’indagine presentata da Arpa, si nota come l’8% dell’amianto rimosso (costa 10 euro al metro quadrato) sia stato sostituito con coperture sulle quali sono stati installati pannelli fotovoltaici mentre solo nel 2% dei casi l’amianto è stato rimosso contestuamente alla demolizione dell’edificio e nel 17% c’è stata la sostituzione della copertura.