Nei giorni scorsi ho letto sul Corriere del divieto di bagnarsi alla fontana posta nella piazza Gae Aulenti (a Milano) e frequentata da frotte di bambini che però, come spesso capita, esagerano e, mal sorvegliati dai genitori, corrono sulla pavimentazione bagnata, ed il rischio di qualche doloroso scivolone esiste.
E come giustamente osserva un lettore del Corriere:
Per quel che mi riguarda più che un divieto di bagnarsi sarebbe stato forse sufficiente il divieto di correre, tuttavia dopo pochi giorni, le proteste, spesso con toni oltre le righe (bella cosa nascondersi dietro ad un monitor), ecco che il divieto è stato abolito.
C’è però da dire che, al netto di eventuali ragioni tecniche che giustificavano il divieto e che difficilmente si saprà se erano una risposta reale o diplomatica, resta il fatto che oltre che ai genitori che non controllano i loro figli, ci sono comportamenti fuori da ogni logica che dovrebbero essere evitati.
Mi riferisco nello specifico a quella nonna che abbiamo visto un paio di settimane fa che ha completamente denudato la nipotina sui 3-4 anni per cambiarla, il tutto fatto non perlomeno in un angolo seminascosto, ma nel punto di massimo passaggio delle persone.
E poi ti dicono di non pubblicare le foto dei minori su Facebook…
Cade a pennello un altro commento letto sul Corriere:
ed in piscina, aggiungerei io, ci sono le cabine per cambiarsi…
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Siamo il paese delle contraddizioni