Non esistono luoghi incontaminati. Non più oramai. L’inquinamento antropico ha raggiunto anche le vette più remote del mondo, lasciando un segno che non sparirà così facilmente così com’è apparso.
A rivelare le “Impronte sulla neve” che stiamo lasciando, è l’omonimo report di Greenpeace, frutto di due mesi di indagini sulla diffusione nell’ambiente dei PFC o fluorocarburi.
Fra maggio e giugno otto squadre di attivisti si sono lanciate all’inseguimento delle tracce dell’inquinamento chimico attraverso una serie di spedizioni in altrettante aree montane e remote di tre continenti.
Il risultato?
I PFC sono presenti ovunque: le concentrazioni maggiori sono state trovate nel lago di Pilato, sui Monti Sibillini, tra Umbria e Marche, ma anche negli Alti Tatra, in Slovacchia, e sulle Alpi, nel parco nazionale svizzero, ma tracce di fluorocarburi sono state reperite anche nella Patagonia cilena, in Cina, Russia, Turchia e nei Paesi scandinavi.
Fonte: L’inquinamento chimico raggiunge le cime dei monti sibillini | Rinnovabili