In nome della green economy (si può fare, #dilloinitaliano: economia verde) si stanno saccheggiando le foreste europee.
Così denuncia il rapporto della ONG Fern che si scaglia contro la deforestazione per ottenere biomassa da utilizzare nel riscaldamento.
Il tutto in un sistema normativo che promuove queste pratiche come climate-friendly (amiche del clima o ecocompatibili) , e le incoraggia con l’intento di ridurre le emissioni di gas serra.
La Commissione sta attualmente lavorando sulle proposte post 2020 per le energie rinnovabili e la biomassa sostenibile: entro il 2016 dovrebbero arrivare le bozze di provvedimento.
Al momento, intanto, i dati sono questi: quasi la metà del legno raccolto nell’Unione è utilizzato per produrre energia, mentre il 60% di energia rinnovabile è generata dalla combustione di biomassa per l’elettricità e il riscaldamento.
Gli investitori del settore dicono che per raggiungere gli obiettivi di energia rinnovabile dell’Unione al 2020, il continente avrà bisogno di 7-16 milioni di ettari di colture energetiche.
Questa spinta verso le bioenergie, alimentata da enormi sussidi erogati dall’Unione e dagli Stati membri, metterebbe in pericolo – scrivono gli estensori del dossier – numerose foreste: le zone più a rischio sono Slovacchia orientale, Francia meridionale e Carpazi.
Su queste montagne sorgono ancora alberi secolari e preziosissimi, che favoriscono lo sviluppo di biodiversità ospitando metà degli orsi bruni, delle linci e dei lupi che vivono nel vecchio continente.
Austria e Germania sono tra i primi predatori delle foreste romene, appoggiandosi per la fornitura di pellet a una grande azienda accusata di deforestazione illegale.
Fonte: Biomassa: l’Europa a rischio deforestazione selvaggia