Oggi è una città in declino, sconvolta dagli scandali della politica e del malaffare.
Eppure poco più di mezzo secolo fa, all’indomani e nonostante le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale, Roma era tornata a essere la caput mundi dell’età imperiale.
Le sue strade, i suoi bar, i suoi set erano pervasi da una vitalità artistica senza eguali al mondo.
Come Parigi e più di Parigi. Persino Hollywood si era trasferita in pianta quasi stabile a Cinecittà, per girare i suoi kolossal.
Le star del set e i grandi scrittori sbarcavano continuamente a Ciampino, dandosi il cambio nella Città Eterna: Orson Welles, Truman Capote, Cary Grant Audrey Hepburn.
E ad accoglierli trovavano i grandi della letteratura e del cinema italiani, da Moravia a Flaiano, da Fellini a Pasolini.
Con ironia e un pizzico di nostalgia, Stefano Malatesta racconta la Roma della sua adolescenza.
Una Roma che si è persa, e resta solo un ricordo.