Chi acquista la minerale è spesso convinto che l’acqua imbottigliata sia un liquido puro e immune da difetti. Ma è davvero così?
Non sempre. Infatti molto dipende dalla conformazione del suolo da cui sgorga, che può aggiungere contaminanti di vario tipo.
Il nostro ultimo test sulle frizzanti, effervescenti naturali e sulle naturali conferma che l’acqua in bottiglia non ha niente di speciale rispetto a quella dei nostri rubinetti.
Non tutti i produttori sono così interessati a fornire informazioni dettagliate sull’acqua.
Pur essendo obbligatoria per legge, per esempio, alcune bottiglie dimenticano di inserire l’indicazione relativa alla sorgente da cui sgorga: per questo in alcuni casi le abbiamo penalizzate.
Altre, invece, evitano di rendere conto dell’altezza della sorgente, indicatore importante per capire quanto è distante da fonti di inquinamento.
Utilizzare il residuo fisso come parametro per la scelta dell’acqua minerale non è sempre la strategia giusta.
Eppure i residui fissi molto bassi vengono utilizzati a mo’ di slogan per attirare i consumatori; questo aspetto va valutato solo in caso di particolari necessità alimentari o di stagione.
La maggior parte delle acque minerali vanta di essere oligominerale, quindi con un basso contenuto di minerali.
Il residuo fisso tra i 50 e i 500 milligrammi per litro, rende queste acque adatte al consumo di tutti i giorni.
Non vanno bene per un uso continuativo le acque cosiddette minerali o mediominerali.
Sono considerate acque terapeutiche, da bere quindi sotto controllo medico, quelle ricche di sali minerali, con un residuo fisso superiore a 1.500 mg/l, come l’acqua Fonte essenziale.
Un aspetto su cui insiste spesso la pubblicità è quello del basso contenuto di sodio.
Quello che però la pubblicità non dice è che, per prevenire problemi di salute, bisogna preoccuparsi del sale contenuto negli alimenti e non di quello dell’acqua.
Riguardo i contaminanti, arrivano notizie abbastanza incoraggianti: nella quasi totalità dei casi, il laboratorio ha rilevato concentrazioni abbondantemente al di sotto del limite massimo previsto dalla legge.
Tracce di metalli pesanti sono state riscontrate un po’ in tutti i campioni del test, ma per fortuna si tratta sempre di concentrazioni che non destano preoccupazioni, perché al di sotto della soglia di legge.
La conformazione del suolo da cui sgorga l’acqua influenza questo tipo di contaminazione, a conferma che quello contenuto nelle bottiglie non è in realtà un liquido puro e immune da difetti.
Fonte: Acqua in bottiglia: la purezza che non sempre c’è – Altroconsumo