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Il libro di Martina: Harry Potter e l’erede maledetto

a cura di Martina Villa, curatrice della Pagina FB Quando nevica scarlatto

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Non voglio iniziare questa recensione iniziando a sparare a zero su questo libro, ma volevo fare una piccola riflessione.

Se lo si giudicasse solo come un’opera teatrale e non un libro, un semplice tributo a Harry Potter, non sarebbe poi neanche male, potrebbe funzionare, ha molte scene d’azione, qualche battuta, vari cambi di scena e dei dialoghi abbastanza efficaci.

Come libro no. Molte, troppe, cose non tornano.

Perché Albus e Scorpius dopo aver cambiato il presente la prima volta non tornano indietro a prima della prima prova del torneo Tremaghi al posto che alla seconda?

Perché in una realtà parallela Hermione è una specie di teppista ricercata che organizza una resistenza contro i maghi oscuri? Perché Voldemort ha avuto una figlia da Bellatrix Lestrange?

Non è un libro. È un tributo. Quasi una fanfiction.

E, dato che lo spettacolo aveva avuto abbastanza successo, gli editori e forse la Rowling stessa, hanno pensato di guadagnarci su propinandocene il copione come “l’ottavo libro della saga di Harry Potter”, quando è palese che non lo sia.

Se volete proprio saperlo, nemmeno l’ha scritto la Rowling, ma si è limitata a dire che era un seguito possibile. Nei canoni. Ed i geniacci del marketing ci hanno comunque piazzato il suo nome a grandi lettere sulla copertina.

Ottimo lavoro. Ci avete infinocchiati proprio per bene.

Altre cose pessime sono state, in primis la battutina sul naso di Voldemort, che si rifà al fatto che nell’adattamento cinematografico il suddetto mago oscuro non abbia il naso, che compare proprio nelle prime pagine del libro e che ho pubblicato, credo, il mese scorso in pagina.

Non funziona. Non fa ridere ed è palesemente fanservice e non un semplice ammiccamento.

Albus e Scorpius. Quando si parlano tra loro arrossiscono. Si abbracciano e si imbarazzano. Hanno un perpetuo scambio di battutine e strizzatine d’occhio.

Credevo realmente che alla fine si sarebbero fidanzati tra loro. E invece no, era solo l’ennesimo fanservice del cavolo per far dare di matto le fangirlz.

(Tra l’altro se ci fate caso ci saranno anche varie e più o meno velate allusioni alle celebri, non-canon, coppie come la “Drarry” e la “Dramione”. Si scrivono così? Non ne ho idea, sono davvero troppo vecchia per certe cose. )

Poi, la traduzione italiana: o traduci tutti i nomi o non ne traduci nessuno. Non puoi lasciarmi Piton e Silente con la traduzione italiana e trasformarmi la McGranitt in McGonagall e Neville nel “signor Longbottom”.

Idem per TASSOFRASSO e SALICE SCHIAFFEGGIANTE. Va bene usare la nuova, anche se molto discussa, traduzione ma o la usi per tutti i nomi oppure per nessuno.

Tirando brevemente le fila del discorso: è un libro inutile; che ci fosse stato o meno… non sarebbe cambiato nulla.

Non arricchisce la saga, non approfondisce niente. Dopo averlo finito è come non averlo letto affatto.

E i libri peggiori, secondo me, non sono tanto quelli che ti lasciano una sensazione negativa, perché almeno qualcosa te l’hanno trasmesso, ma quelli che ti scivolano addosso senza lasciarti un bel niente.