Dei circa 47.000 vocaboli che fanno parte del lessico comune (cioè tutte quelle parole conosciute da chi ha un’istruzione medio-alta) ne utilizziamo solo 6.500 nel 98% dei nostri discorsi: un vero spreco!
La lingua italiana è ricca di parole che definiscono in maniera precisa, accurata e dettagliata azioni, stati d’animo, qualità, oggetti, sentimenti, caratteristiche fisiche e caratteriali, insomma tutto ciò che siamo in grado di vedere e anche quello che non vediamo, di sentire, di provare e molto ancora.
Dunque perché non divertirsi ad arricchire il proprio lessico con il dizionario delle parole dimenticate?
Abbiamo selezionato 700 termini che fanno parte del lessico comune e quelle di basso uso, letterarie, con qualche incursione nelle obsolete.
Parole “perdute” o troppo poco usate come abbacinare, camuso, facondia, lapalissiano, luculliano, imbolsire, obnubilare, pingue, meditabondo, pletorico, segaligno, subitaneo, vetusto, che varrebbe la pena sottrarre all’oblio e ritrovare perché ci permettono di comunicare in modo più vario, elegante, incisivo, accurato, ricercato e accattivante; di andare dritti al punto attraverso parole precise, senza rifugiarci in quei pochi vocaboli che usiamo quotidianamente.
Di ogni parola viene spiegato il significato (letterale o figurato), insieme a qualche esempio d’uso e a una serie di sinonimi.
Un libro da consultare, a cui attingere ogni giorno per salvare una parola della lingua italiana.
O anche per regalarla a qualcuno e così farla vivere ancora, ricordarla, tramandarla.
Nota di Paoblog – Visto che dopo aver pronunciato la parola “ungulato” mi sono sentito dire che uso termini desueti, leggi anche: Il gipeto, questo sconosciuto…