Secondo alcune ricerche cambiare abitazione può avere le stesse conseguenze emotive destabilizzanti di un lutto o di una separazione.
Affidarsi a un professionista serio è, quindi, fondamentale, soprattutto in caso di incomprensioni sul servizio pattuito o problemi.
Abbiamo fatto qualche domanda a chi ha affrontato da poco un trasloco: ecco a cosa prestare attenzione anche in base alle loro esperienze.
In generale i nostri intervistati hanno dovuto cambiare casa per spostarsi da un appartamento (80%) a un altro appartamento (66%).
In generale il tipo di trasloco più diffuso non comporta grandi difficoltà né l’uso di tecniche particolari.
Stesso discorso per le distanze: la maggior parte dei traslochi è avvenuta all’interno della stessa città in un raggio di 10 km (55%). Solo poco più di un socio su dieci ha dovuto spostarsi altrove, oltre i 100 km dalla casa di partenza.
La prima cosa da fare quando si deve traslocare è scegliere l’impresa cui affidare oggetti e mobili da spostare.
Fare un trasloco con ditte improvvisate ha i suoi rischi, è bene saperlo. Finché va tutto bene può essere conveniente, perché non pagando le tasse o usando lavoratori irregolari, questi soggetti sono sicuramente più economici di una ditta organizzata. Ma se capita qualche disguido sono guai.
Il criterio di scelta più seguito è sicuramente il costo, indicato come il principale motivo di scelta da quasi il 67% del campione, seguito, ma solo a notevole distanza, dalla reputazione dell’impresa di traslochi (27%) o dal passaparola di chi si è precedentemente avvalso dei servizi in modo soddisfacente (raccomandazione, il 23%).
Il preventivo scritto, possibilmente dettagliato, è fondamentale per assicurarsi dalle brutte sorprese e per mettere in chiaro senza equivoci tutto ciò che rientra nel servizio offerto.
Nel complesso, la soddisfazione è alta: il 63% del campione non ha avuto problemi durante il trasloco.
Ma chi invece è incappato in qualche difficoltà (19% ha subìto danni ai mobili; 11% rotture di oggetti; 8% danni nella casa nuova…) non è riuscito a far valere i propri diritti, o neanche ci ha provato.
Quasi sette soci su dieci che hanno avuto un problema, infatti, non lo hanno denunciato al traslocatore; per un quarto dei soci che invece ha avvisato il traslocatore del danno subìto non è stato possibile trovare un accordo per il risarcimento.
Fonte & dettagli: Trasloco: come evitare disguidi e intoppi