“Lui stesso era ricorso alla violenza, come aveva visto sempre fare a coloro che lo circondavano e adesso, al pari di loro, reclamava la sua parte di impunità. Le intemperie lo avevano spinto molto più in là di ciò che sapeva o non sapeva della vita. Lo avevano condotto fino ai confini della morte e , da qui, in mezzo a un campo di terrore.”
Testi & foto di Mikychica.lettrice
Carrasco è uno scultore di frasi, mette insieme le parole in modo splendido, parole talvolta poetiche e talvolta di una crudezza inaudita, ma che insieme formano un vero e proprio ricamo letterario.
Una scrittura che tiene con il fiato sospeso seppur non racconti una storia d’azione, moltissime le descrizioni del paesaggio, dei piccoli gesti ripetitivi, di come ogni piccola cosa debba essere conquistata con una fatica immane, di come le “intemperie” condizionino la vita del piccolo protagonista e dei suoi compagni di cammino.
Non ci sono molte descrizioni di stati d’animo, la vita è così dura. Un libro aspro dove non c’è posto per molto altro se non le azioni volte a sfuggire alla morte.