Testi & foto di Mikychica.lettrice
Orah è una donna intensa, passionale, fedele al solo puro amore, si rifugia dove nulla può raggiungerla. Un racconto sulla strada, in cammino, con la sola compagnia dell’amico /amante Avram un reduce di guerra, una guerra che ne ha distrutto ogni forma di gioia e voglia di vivere.
Così ritroviamo la forza del racconto nella forza delle parole. La parola è tutto, per questo il mio Grossman sembra eccessivo nelle sue 780 pagine, ma il suo raccontare è il solo modo che Orah possiede per scongiurare la morte del suo amato figlio Ofer, in guerra.
Ma la bellezza di questo libro è che tra le sue pagine non troviamo mai la morte, ma solamente la vita. Così Avram ritrova il suo corpo, spento dalle torture e sevizie subite, si riappropria di ogni suo muscolo, di ogni emozione, così ritroviamo un adolescente intelligente, vivace , instancabile come lo è stato insieme ai suoi amici Ilam e Orah.
Attraverso il racconto di Ofer, scongeleranno in Avram gli affetti che verranno ritrovati. Il lavoro di questa donna è con se stessa con il mondo maschile, con i quattro uomini che la circondano, che detestano la guerra eppure la venerano … un libro doloroso ma essenziale, in tante pagine mi sono ritrovata come donna e come mamma.