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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Riflessioni personali, ma condivise

Ieri mi e’ tornato in mente quando Erre e’ tornata a casa dopo il mese di ospedale per Covid e, nel suo giorno piu’ bello, ho dovuto dirle che le cose non erano andate bene come le dicevo al telefono.

E vedere i suoi occhioni felici, riempirsi di lacrime quando le ho detto di mia mamma, sentirla urlare “NO, NO, NO…” mi fa soffrire oggi come 3 anni fa.

Il 18 marzo, in occasione della Giornata in memoria delle vitime del Covid, sentivo in tv i parenti delle vittime del Covid raccontare di questo dolore sospeso, non elaborato, causa isolamento e quindi di funerali senza partecipazione dei familiari e via dicendo…

E’ proprio cosi’…

E’ un cerchio mai chiuso … una mancata elaborazione nei giusti tempi, in sintesi, una sofferenza.

Dopo aver letto quanto sopra mi hanno scritto A: “Non riesco a immaginare come tu sia stato in grado di gestire e superare quel periodo… Due persone così importanti nella tua vita..” e poi l’Amica Emme: “Hai ragione, una cosa tremenda… tutta la vostra situazione familiare la era…”

Le loro parole mi hanno fatto tornare in mente cosa mi disse mia mamma quando negli anni ’90 le trovarono un tumore al rene: “tu tieni duro e vai avanti, non puoi mollare”.

Ed alla fine e’ quello che ho fatto in ogni momento difficile, dalla diagnosi infausta per Erre nel 2020 a successivamente con quanto successo nel febbraio 2021 e, volendo dire, anche in questi mesi durissimi al lavoro.

Tengo duro e vado avanti.

Poi magari mi spezzo, come successe nel 2021, ad un certo punto…