
Nonostante sia ormai acquisito dalla scienza che i sensi non sono solo cinque come sosteneva Aristotele, ma molti di più, noi umani continuiamo a «pensarci» in quel modo e, così facendo, perdiamo infinite sfumature di noi stessi.
La zoologa Jackie Higgins ha percorso il globo studiandone gli animali e in questo saggio poetico e sorprendente ci dischiude una galleria delle meraviglie, alla scoperta di sensi che non sapevamo di possedere e che riconosciamo nel trovarli amplificati e potenziati nel mondo animale.
C’è la canocchia pavone, un piccolo crostaceo che, oltre a vantare un «gancio» capace di incrinare la parete di un acquario, vede colori a noi ignoti. L’allocco di Lapponia che sente suoni venti decibel sotto il limite dell’orecchio umano.
La minuscola talpa dal muso stellato che «vede» con il suo naso miracoloso. E poi il pesce-fantasma e la sua visione notturna, il pipistrello vampiro e il suo senso del tatto, la pittima minore, il polpo comune, il ghepardo e l’improbabile ornitorinco dal becco elettrico.
Ciascuna di queste creature incarna un senso che esiste, dormiente, anche dentro di noi, e le loro storie – che si intrecciano con la narrazione di indagini scientifiche avvincenti quanto un’avventura di Sherlock Holmes – cambieranno per sempre la nostra prospettiva su chi siamo e cosa possiamo fare.
Chiamalo Sapiens, l’Homo che abbandona il suo peloso: Tu che stai per abbandonare il tuo cane…