Paoblog.net

Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Un libro: Morte sotto le macerie

Febbraio 1949. I settori occidentali di Berlino dipendono ancora dai voli umanitari che portano viveri e medicine, l’elettricità è razionata, si vive al buio e al freddo, e varcare il confine con la zona orientale è sempre più rischioso.

Sulle colline di detriti su cui vengono riversate le macerie della città bombardata, è stata trovata una fossa comune con tre cadaveri. Gira voce che stia crescendo nel sottobosco criminale una nuova banda che spaventa persino la vecchia guardia: sono ragazzi ambiziosi e vanitosi, copiano i film sui gangster di Chicago, portano il cappello fedora e vestono completi eleganti con tanto di fazzoletto giallo nel taschino. E uccidono senza pietà.

Per affrontare questa nuova criminalità il commissario Oppenheimer riunisce una commissione speciale con i migliori colleghi della città, eppure tutto sembra inutile.

L’indagine langue, gli informatori scompaiono uno dopo l’altro, i rari testimoni non vivono abbastanza per parlare.

Opinione personale: Settimo libro della Serie con il Commissario Oppenheimer e li ho letti tutti con soddisfazione.

Gilbers sin dai primi romanzi, è riuscito a mettermi letteralmente nei panni del protagonista e quindi ora che la guerra è finita e che Oppenheimer, ebreo, è fuori dalla morsa del nazismo, ci si rilassa un po’ durante la lettura, tuttavia il dopoguerra ci mostra una Germania distrutta e con la popolazione alle prese con problemi di sopravvivenza quotidiana.

Non bastassero questi problemi, ecco che la criminalità ci mette del suo ed in particolare questa banda di ragazzotti estremamente violenti che non si fanno scrupolo ad uccidere per imporsi sul territorio.

Come specificato nelle note dell’Autore, queste bande imperversavano a Berlino, anche se poi alcuni dei loro capi sono stati giustiziati nel settore sovietico.

In questo caso il finale è meno cruento, ma la giustizia tutto sommato trionfa; l’indagine è complicata da numerosi fattori, non ultimo la talpa nella polizia ed il comportamento del collega Wenzel non aiuta. Va da sè che con i testimoni uccisi uno dopo l’altro non è facile venirne a capo, ma una volta di più il commissario chiede aiuto ad Ede, un noto criminale con il quale ha un rapporto nato durante la lotta per sfuggire alle maglie di SS e Gestapo.

Nella mia classifica personale guadagna un Ottimo (5* su Kobo).

Gilbers resta un maestro del genere unitamente ed Oppenheimer rientra nella galleria dei miei personaggi preferiti, così come Bernie Gunther di Philip Kerr.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Informazione

Questa voce è stata pubblicata il 24 luglio 2025 da in L'angolo dei libri - le nostre recensioni con tag , , , , , , .