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E-mail, sms e fax pubblicitari: Stop allo Spam

Visto che la mia esperienza con Fastweb e della successiva segnalazione al Garante circa la mancata cancellazione dei miei dati ha prodotto solo montagne di raccomandate inviate e ricevute, l’apertura di un’inchiesta prima e di un procedimento dopo, ma alla fine dei giochi continuo a ricevere telefonate da Fastweb ho grossi dubbi circa la possibilità di bloccare realmente lo spam telefonico. Anche il clamoroso fallimento del registro delle Opposizioni è un’ulteriore conferma.

Tuttavia fedele alla filosofia che mi impedisce di adeguarmi al peggio ovvero, in questo caso, a subire i comportamenti scorretti altrui, ci tengo a segnalare questa iniziativa della Casa del Consumatore alla quale ovviamente aderirò, facendo il mio Dovere perchè siano rispettati i miei Diritti.

Ed invito anche voi a fare altrettanto, perchè non ci si può aspettare sempre che siano gli altri a risolvere i nostri problemi, fermo restando che ognuno di noi è una tessera del puzzle che poi diventa Società…

Ecco in sintesi l’articolo che leggo su Il Blog del Consumatore

Quotidianamente riceviamo email, sms e fax pubblicitari non autorizzati. La reazione più diffusa ed immediata è sicuramente quella di cancellare il messaggio: gesto che richiede il minimo sforzo ma che non risolve il problema e il giorno dopo siamo di nuovo da capo…

Forse non se ne percepisce la gravità, ma bisogna sapere che l’invio di email, sms e fax pubblicitari non autorizzati, oltre ad essere un malcostume diffuso, è un illecito sanzionato anche penalmente.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica e contrastare questo diffuso malcostume è nata l’iniziativa STOP allo SPAM!

La regola generale è che indirizzi mail e numeri telefonici sono dati sensibili: per inviare messaggi pubblicitari, quindi, è necessario aver ricevuto il previo consenso del titolare, altrimenti sono illegittimi e i loro “mandanti” possono essere sanzionati con multe salate ed anche con la reclusione (tecnicamente quando l’uso illecito dei dati è effettuato al fine di trarne profitto o arrecare danno ad altri).

Non stupisce, infatti, che nel nuovo millennio “tecnologico” c’è anche chi di mestiere fornisce alle imprese recapiti e indirizzi email di potenziali clienti, e tra i software più gettonati ci sono sicuramente i programmi che generano casualmente indirizzi mail e numeri telefonici.

La Casa del Consumatore ritiene che sia l’ora di liberarsi di tutti i messaggi promozionali, pubblicitari, di informazione commerciale e di vendita diretta non autorizzati. A tal fine, in collaborazione con Diritto Semplice, lancia l’iniziativa STOP allo SPAM.

L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e le imprese sul problema, lanciando una controffensiva tanto più efficace quanto maggiore sarà l’adesione dei cittadini tartassati.

Per dare il proprio contributo è sufficiente compilare il facile e gratuito il modello di segnalazione al Garante della Privacy.

In meno di cinque minuti sarà pronta la segnalazione da inviare al Garante e alla Casa del Consumatore, che gratuitamente ti terrà informato sull’esito della segnalazione.
Insomma, ogni singola segnalazione potrà consentire di liberarsi da comunicazioni indesiderate e fare un servizio alla comunità e a chi rispetta la legge nelle comunicazioni commerciali.

La Casa del Consumatore inoltre, sulla base delle segnalazioni ricevute e dei provvedimenti assunti dal Garante, intraprenderà le necessarie azioni per far ottenere agli aderenti all’iniziativa il risarcimento dei danni causati dalle società sanzionate.

Insomma, le regole ci sono, cerchiamo di rispettarle e di farle rispettare.

Lo stesso Garante della Privacy in questi anni, oltre ad adottare provvedimenti sanzionatori individuali, ha anche affrontato in generale il fenomeno dello spamming ed ha ribadito che per inviare comunicazioni commerciali lecite è necessario:

– aver ricevuto il preventivo consenso informato del destinatario;

specificare il mittente (quindi l’invio non può mai essere anonimo), assicurando la possibilità di revocare il consenso, conoscere la fonte di provenienza dei propri dati, chiedere la cancellazione dei propri recapiti dall’archivio ecc.