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Triclosan: antibatterico nei cosmetici, meglio non abusare

Il triclosan è una sostanza chimica molto diffusa, con potente attività antibatterica: lo si può trovare contenuto in moltissimi prodotti, dai contenitori in plastica per cucina, ai detersivi per la casa, dai deodoranti, alle creme cosmetiche, ai colluttori. È utilizzato sia come conservante nei cosmetici, sia come antibatterico. Per il suo uso sono stabiliti attualmente dalla normativa dei limiti precisi, a seconda del prodotto in cui è contenuto (nei cosmetici è consentito come conservante fino allo 0,3%).

Attorno al triclosan si è creato negli ultimi anni un certo allarmismo, per via di alcuni studi che hanno sollevato dubbi sulla sicurezza, legati soprattutto al fatto che questa così massiccia diffusione di un potente antibatterico finisca con provocare una resistenza da parte dei batteri stessi, che (divenuti più resistenti) non reagirebbero neanche più ai farmaci antibiotici. Per questo motivo, per esempio, nel 2005 il Consiglio dei consumatori norvegese aveva chiesto la messa al bando di tutti i prodotti cosmetici contenenti triclosan. In realtà nel 2006 il comitato scientifico per i prodotti di consumo (Sccp) della commissione europea ha affermato che sono necessarie maggiori informazioni: il problema del triclosan va affrontato, perché alcuni studi lo evidenziano, ma bisogna raccogliere maggiori dati per inquadrarlo al meglio e bisogna trovare il modo di analizzare l’esposizione complessiva.

Per esempio, alcuni studi del 2007 e 2008 confermano la presenza di tracce di triclosan nel latte di alcune donne che hanno fatto uso di prodotti antibatterici. Inoltre si tratta di una sostanza che a lungo termine si accumula nell’ambiente.

Un nuovo studio pubblicato a ottobre 2008 sulla rivista Toxicological science ha verificato gli effetti del tricolsan come perturbatore endocrino. Sulla base di questo studio, molte organizzazioni europee hanno chiesto di eliminare il triclosan dal novero delle sostanze ammesse con la nuova regolamentazione per le sostanze chimiche in Europa (Reach). Lo studio pubblicato sulla rivista Toxicological science ha suscitato molto allarmismo, per gli effetti negativi del triclosan sugli ormoni della tiroide, ma va precisato che lo studio è stato condotto su animali e non è ancora provata la corrispondenza con l’uomo. Insomma, non è il caso di eccedere con gli allarmismi, ma è bene non abusare di questa sostanza.

Non vi diciamo di buttare prodotti con questo ingrediente che doveste avere in casa; ma per i futuri acquisti (di cosmetici, in particolare) meglio leggere prima le etichette ed evitare prodotti che contengano triclosan o termini più generici come “antibatterico”, “igienizzante”, “disinfettante” (è probabile che si tratti proprio di triclosan). Anche perché non è necessario utilizzare saponi, detersivi, dentifrici e deodoranti che vantino il fatto di essere “antibatterici”: troppa igiene può far male, alle persone e all’ambiente.

http://www.altroconsumo.it

Un commento su “Triclosan: antibatterico nei cosmetici, meglio non abusare

  1. Spugna
    18 dicembre 2008
    Avatar di Spugna

    Molto interessante. Davvero informazioni molto preziose.

I commenti sono chiusi.

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Questa voce è stata pubblicata il 18 dicembre 2008 da in Consumatori & Utenti, Salute & Benessere con tag , , .