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I vigili urbani? Non temono l’alcol

Nota di Pao: Il direttore di Quattroruote scrive sul suo Blog una cosa molto interessante, che non sapevo, e che una volta di più la dice lunga sull’approccio sbagliato che hanno le istituzioni in merito alla sicurezza stradale; si fa solo se conviene ovvero non è la sicurezza dei cittadini sulle strade, che interessa, ma solo se l’eventuale violazione comporta l’incasso di una multa.

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Sembra che l’Italia sia un paese di ubriachi: ormai non c’è incidente grave nel quale non siano coinvolti, a vario titolo, guidatori in stato d’ebbrezza. Un’emergenza in piena regola, si direbbe, rilanciata ogni giorno da quotidiani e telegiornali. Eppure…

Eppure a leggere le statistiche sulle multe comminate dalle Polizie Municipali non sembrerebbe di trovare tutta questa preoccupazione: come riportiamo in un’altra parte di questo sito, le infrazioni per guida con tasso alcolemico non consentito sono solo al 22° posto assoluto, con appena 5.631 verbali su un totale di 6 milioni e 654 mila. Una miseria. Ancora più indietro, al 34° posto, la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, pericolosa quanto e più dell’ubriachezza.

Strano, direte voi, con tutti questi incidenti che causano un continuo bollettino di guerra. E invece no, perché i soldini delle multe per lo stato d’ebbrezza non finiscono ai Comuni, ma allo Stato. Ed è per questo che i nostri valenti vigili urbani vengono dislocati in tutto tranne che nei controlli su chi ha alzato il gomito, piacere che viene riservato alla Polizia Stradale. Molto meglio utilizzarli, i vigili, per autovelox e divieti di sosta, con incassi immediati per le finanze dei Comuni. In pratica quelle 5 mila e poco più multe sono quasi tutte relative non a controlli e prevenzione, ma a sanzione di incidenti stradali già avvenuti.

Poi non lamentiamoci se i Comuni vengono accusati di fare cassa e non prevenzione. E se gli ubriachi nelle strade delle nostre città vengono beccati solo quando la frittata è fatta.