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L’opinione di Miro – Ancora su alcool e guida

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Ancora su alcol e guida, perché dalle notizie di cronaca si evince che evidentemente non stiamo facendo abbastanza. Questa volta però ne scrivo per fare un plauso alla Polizia Stradale di Verona.

Il dilemma è sempre lo stesso, bisogna controllare di più e reprimere i comportamenti inurbani o puntare più su formazione ed educazione? La domanda è retorica, qualsiasi politica di prevenzione è valida nel momento in cui unisce i due aspetti ed in questo caso qualcuno ha dimostrato che ci si può riuscire semplicemente con un po’ di buon senso.

Ieri sera sono stato  alla Sagra del Riso a Isola della Scala (ne approfitto per fare una marchetta enologico-culinaria) dove hanno allestito due immensi capannoni nei quali è possibile con un impegno economico ragionevole mangiare risotti di tutte le varietà locali innaffiandoli con degli ottimi vini veneti piuttosto che con dei lambruschi modenesi (siamo a metà strada tra le due aree di produzione). L’ambiente è rustico ma confortevole, c’è tanta gente  ma anche tanto spazio, stands, una bella passeggiata….insomma tutto ok.

Dopo aver mangiato il mio risotto cotto alla “pilota” e aver consumato, con la collaborazione di Tiziana un po’ meno di mezzo litro di vino (diciamo due bicchieri io ed uno lei), sorbito il caffè e preso il dolce ai ragazzi (naturalmente a base di riso) ho notato uno stand diverso dagli altri, infatti non era tenuto da due tizi che davano l’impressione di essere dei cuochi o dei baristi ma piuttosto dei poliziotti: mi sono avvicinato ed i due, un uomo ed una donna, gentilissimi, mi hanno fornito un opuscolo che riportava i rischi collegati alla eccessiva somministrazione di alcool in funzione delle quantità, un altro opuscolo che permette di calcolare il probabile tenore di alcool nel sangue in funzione di quanto bevuto, un paio di penne a scatto distribuite come gadget ed infine mi hanno chiesto se mi interessava, per mia informazione personale, di sottopormi al test  etilometrico.

Mi hanno avvertito del fatto che il test ha senso solo se fatto almeno venti minuti dopo aver ingerito l’ultimo bicchiere perché solo allora il livello rilevato dalla macchina coincide con quello effettivamente presente nel sangue.

Dopo aver aspettato una decina di minuti sono tornato presso lo stand, mi hanno chiesto gentilmente età, peso e quantità di alcool ingerita e mi hanno predetto il valore che probabilmente sarebbe sortito dalla rilevazione. Per la cronaca sono risultato avere un valore di 0,16, più che accettabile visto che comunque avevo in previsione di passeggiare con i bimbi per la fiera per il resto della serata, come poi abbiamo fatto.

Devo dire che la cosa mi ha fatto veramente piacere: un controllo di questo tipo è un servizio reso al cittadino che ne esce più informato e consapevole, tutta un’altra cosa rispetto alle pattuglie nascoste dietro un angolo all’uscita del Vinitaly.

Un ultimo pensierino: avevo preso una brocca da mezzo litro di Custoza, Tiziana ne ha bevuto meno di un bicchiere ed io, che ne avrò bevuti un paio, non sono comunque riuscito a finirlo: il valore che è risultato era comunque il 33% di quello ammesso per legge. Cioè per stare fuori dai limiti avrei dovuto bere circa tre volte tanto. Bè, uno che a tavola si spara cinque/sei bicchieri si lamenta se lo fermano e lo bastonano?

Forse abbiamo davvero perso la misura….

°°°

Nota di Pao: Ritengo sia interessante includere in questo post, anche un precedente scritto di Miro

https://paoblog.wordpress.com/2009/03/04/guida-alcool-e-controlli/

2 commenti su “L’opinione di Miro – Ancora su alcool e guida

  1. Pingback: L’etilometro non punisce chi beve, la strada sì « Paoblog

  2. Francesco
    25 settembre 2009
    Avatar di Francesco

    Davvero un applauso a questa utile iniziativa della Polstrada veronese. Questo, anche, significa fare informazione, addottorare gli utenti sul sano rapporto tra bere e guidare. Situazioni simili, in cui gli agenti della Stradale si trasformano in gentili, appassionati, assai utili insegnanti davanti agli utenti andrebbero il più possibile rese note, divulgate e moltiplicate.
    * * *
    Mi sembra di capire, Miro magari potrà confermarlo, che il nostro valido, simpatico, ghiotto Opinionista abbia consumato Custoza servito sfuso alla mescita. Il Custoza – bianco tipico della zona meridionale del Garda ottenuto dall’uvaggio di uve a bacca bianca tra le più diffuse in Italia e in quella zona come trebbiano, garganega, tocai friulano, malvasia, riesling, pinot bianco e chardonnay in quantità variabili – è un vino assai fresco e piacevole e già, di per sé, piuttosto leggero, di pronta beva e dalla struttura esile ed elegante. Normalmente, poi, qualsiasi vino sfuso è sempre meno strutturato rispetto a prodotti da imbottigliamento.
    * * *
    Questo per dire che il consumo della stessa quantità di un vino di grande struttura avrebbe sicuramente prodotto esiti e risultati diversi al controllo per mezzo di etilometro. Figuriamoci i cinque-sei bicchieri di cui Miro parla nella chiusa…
    Consideriamo, poi, che il nostro ghiottone Opinionista non è, per usare un dolce eufemismo, proprio un esile fuscello…
    * * *
    Un applauso, inoltre, da parte mia alla scelta dell’abbinamento enologico opzionata dall’Opinionista: si sposa assai razionalmente sia con l’abbinamento gastronomico costituito dal risotto il cui pensiero mi genera, ora, fame e desiderio, sia con l’idea di doversi successivamente porre alla guida di una automobile.

I commenti sono chiusi.

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Questa voce è stata pubblicata il 25 settembre 2009 da in Pensieri, parole, idee ed opinioni, Sicurezza stradale con tag , , , , , , , , .