sottotitolo: Periodico di servizi e Cultura cimiteriale.
Non dico che non contenga informazioni che potrebbero essere utili, però mi chiedo se inviarlo a casa dei miei genitori (75 e 77 anni), che se lo sono trovato nella casella della posta, non sia fuori luogo… Capisco che vista l’età cada nella fascia di riferimento per i servizi offerti, però è di cattivo gusto, secondo me.
Interessante poi scoprire che la tiratura è di 30.000 copie, con distribuzione postalizzata per raggiungere con un messaggio mirato 30.000 famiglie milanesi. A voler pensare male, vien da dire che gufano… 😉

Il sommario: Riti funebri in Giappone / Storia della cremazione / Socrem (la società per la cremazione) / La smorfia: sogni, numeri e scaramanzia / La morte nell’arte contemporanea / Un racconto, Le rubriche di servizio, i libri, la lettera al Direttore e l’angolo della poesia.
Ma soprattutto la pubblicità è quasi tutta della SAIE, concessionaria del Comune di Milano del Servizio Lampade Votive Elettriche.
Tra l’altro mi chiedo: se la SAIE è la concessionaria del Comune e quindi ha l’esclusiva, a che le serve farsi pubblicità visto che, perdonate la battuta (in tema) lì devi morire se vuoi la luce votiva?
L´invio mirato a persone della loro eta´e´veramente di cattivo gusto. Mi domando dove hanno trovato informazione riguardo alla loro eta´.
trovo di pessimo gusto inviarla a casa di persone indipendentemente dall’età
Che spreco di carta!
E per non sbagliare, dopo il “Cipresso” inviato sabato a mio padre, ieri ne hanno mandato un altro a mia madre…
che poi, volendo proprio esere precisini, è chi resta che deve pensarci e non chi va.…
E’ di pessimo gusto!
E perchè pensarci prima?
Quel che conta di ognuno di noi, la nostra anima o la nostra energia o il ricordo che avremo lasciato, non sarà certo chiuso in una tomba.
Io credo che l’unica cosa che si salvi sia l’anima che di certo non bada dove il corpo sia stato sepolto,se in una splendida struttura o in una piccola fossa.L’anima, almeno quella, ascende nel momento del trapasso, per restare accanto ai cari sulla terra!
Per cui reputo l’articolo, uno dei tanti, soltanto ai fini di business e nulla più!
Concordo un po’ con te ed un po’ con Francesco…
direi che dovremmo avere un altro rapporto con la morte, ma è anche vero che se abbiamo questo adesso, è un po’ di cattivo gusto una pubblicazione simile.
E comunque un consiglio: leggerla facendo le corna!!!
chissà agli allenamenti del milan quante copie ne arrivano….
Oddio: noi Latini abbiamo un tipo di cultura che ci allontana per paura e gusto dalla morte e dai cimiteri.
I popoli anglosassoni inseriscono i cimiteri (bellissimo quello acattolico a Roma alle spalle della Piramide tra Testaccio e Ostiense, meta di pellegrinaggio turistico; ma ce ne sono tanti di esempi in Italia) nei tour turistici…
Se tale pubblicazione è intesa con spirito culturale, architettonico, di costume, di conoscenza…
E una giusta (piccola) dose di ironia e scaramanzia…