Un articolo di Maurizio Caprino
Sappiamo già che sulle strade italiane, soprattutto in città e tanto più in provincia, l’impunità è la regola. Questo vi spiega anche perché nei paesi del Sud vedere cinture allacciate è raro praticamente come vent’anni fa.
Ma ora un gruppo di studenti di Bisceglie (Bt), nell’ambito di un progetto per la legalità, si è preso la briga di seguire le pattuglie dei vigili urbani per alcuni weekend per annotare quanti – tra i tanti che lì vanno ancora in moto senza casco – vengono multati. Il risultato, riportato dal Corriere del Mezzogiorno” di ieri è stato: “Quasi nessuno”. Ci credo.
Nel frattempo vi ricordo che dietro questa situazione non ci sono solo pigrizie, altri impegni, parentele e amicizie (che specie nei piccoli centri sono molto vincolanti, meglio i controlli automatici, che non fanno distinzioni, salvo rischiosi brogli a posteriori).
Ci sono anche le botte: proprio a Bari e dintorni gli episodi di violenza su vigili che volevano fare multe si sono riacutizzati nelle ultime settimane, stando alle cronache. Per avere un aggiornamento nazionale della situazione, vi segnalo la sezione “Sbirripikkiati” del portale dell’Asaps (www.asaps.it).
Qualche sera fa ero sceso a gettare la spazzatura sotto casa, verso le 23.
C’era una pattuglia della Municipale ferma vicino i cassonetti perché aspettavano gli operai del Comune che dovevano “rinfrescare” la segnaletica orizzontale gialla che delimita gli spazi dove sono collocati i cassonetti per sovrintendere alle operazioni e segnalare, evidentemente, i lavori lungo la carreggiata.
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Mentre ero lì è sono sopraggiunte due ragazze in motorino a fari spenti. Gli agenti le hanno fermate, uno ha detto loro: “ci volete arrivare vive a casa?”. La ragazza che guidava ha tirato fuori la solita scusa (“si sono appena fulminate le lampadine, ora…”).
Gli agenti le hanno trattenute una decina di minuti, le hanno fatto una bella lavata di testa e poi lasciate andare. In realtà avrebbero dovuto, credo, sequestrare loro il mezzo, ma credo che sia stata una buona cosa. Immagino che uno rimprovero del genere dovrebbe dare i suoi frutti…