di Patrizia Debicke Van der Noot
Ediz. Corbaccio – Pagg. 337 – € 16,60
Trama: Granducato di Toscana, 1597. L’Italia è ormai caduta in mano agli eserciti stranieri, ma la sua cultura si diffonde in tutta Europa. E non solo quella: anche il denaro. I banchieri più potenti che servono i sovrani europei sono italiani, sono genovesi, sono fiorentini. Firenze è uno stato ricco in mano a una dinastia di banchieri: i Medici. E l’oro dei Medici fa gola a tanti e chi non riesce ad averlo in prestito, può anche cercare di sottrarlo in modo illecito. Per esempio organizzando il rapimento dei figli del granduca Ferdinando I, con l’aiuto di spie, diplomatici e preti corrotti. Ma del complotto viene a sapere il fratellastro di Ferdinando, don Giovanni de’ Medici, geniale architetto, ingegnere, poeta e musicista, nonché comandante della flotta granducale e amante delle belle donne. Fra Livorno, Firenze e Ajaccio, in bettole malfamate e in ville aristocratiche, Don Giovanni, insieme al fidato capo della polizia del Granducato, conduce un’indagine che lo porterà a scoprire i mandanti e ad affrontarli in un’emozionante battaglia navale al largo delle coste toscane.
Letto da: Paolo
Opinione: Piacevole, descrive molto bene usi e costumi del tempo ed inizialmente questo lo rallenta un poco. Il minimo di “violenza” necessaria nello svolgersi della storia (erano tempi brutali) e senza cercare di impressionare il lettore. Simpatico il personaggio principale, storia credibile e ben raccontata.