di Roberto La Pira – Blogger del Sole 24ore
Le antenne per i cellulari sono davvero brutte, ma si possono anche mimetizzare e diventare cactus, pini e persino palme. Certo bisogna osservare l’ambiente circostante e scegliere la soluzione più consona all’habitat. Negli Stati Uniti le antenne travestite da alberi sono dislocate in molti centri ed effettivamente disturbano meno il paesaggio.
La blogger Hélène Crié-Wiesner segnala la presenza di queste antenne travestite da alberi anche in Francia .
In realtà non si tratta di una novità. La prima antenna “verde” era un pino di 35 metri ed è stata posizionata in un parco nello stato di New York nel 2005.
E in Italia? Se qualcuno ne avvista qualcuna può sempre inviare una foto.
Fonte: http://robertolapira.nova100.ilsole24ore.com/
Succede dappertutto ne vedo in continuazione
il lazio è pieno
Non ho a disposizione la foto (magari, quando posso la scatterò), ma racconto qui quanto accaduto da un anno circa sulla costa del Basso Lazio.
Precisamente a Gaeta, provincia di Latina, sulla ridente collina residenziale della contrada “Catena” prospiciente il mare della Spiaggia di Serapo.
Tale collina è costellata da villette edificate tra i primi del Novecento e gli Anni Settanta dello stesso secolo; villette più o meno ben integrate nel paesaggio, con giardini provvisti di molto verde, palme (quelle sopravvissute ai batteri di questi mesi), pini marittimi, cipressi.
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Paesaggio, questo, più volte dipinto dal pittore maremmano Manlio Alfieri, alfiere della “Scuola Romana” attiva nel Lazio tra gli Anni Venti e Settanta, innamorato di queste zone e del quale alcuni dipinti si possono ammirare nel Museo permanente della Scuola Romana presso Villa Torlonia a Roma.
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Tornando a Gaeta: su quella ridente verde collina, circa un anno fa, è comparso un gigantesco, quasi grottesco verde cipresso che nasconde nel suo interno un ripetitore di telefonia mobile; altri due cipressi un po’ più piccoli sono a qualche metro di distanza, meno visibili.
È vero: meglio veder un cipresso, seppur finto, che una antenna. Ma, statene certi: osservare da lontano quella collina – per esempio dalla spiaggia sottostante o dal mare su una barca o dal vicino parco Regionale di Monte Orlando – l’impressione è sconcertante e quasi ridicola.
Si osserva, infatti, un irreale cipresso di dimensioni sproporzionate ed eccessivamente appuntito quasi come una ogiva missilistica svettare tra alberi, villini e cespugli…
Sembra, inoltre, che l’antenna non sia mai stata autorizzata. La scorsa estate è partita una raccolta di firme per farla togliere: non so, a tutt’oggi, come sia finita la cosa.