Articolo aggiornato dopo la pubblicazione
Va bene che le buche rendono la vita difficile a chi è in auto e moto, ma questo è davvero il colmo. Si è aperto improvvisamente il manto stradale in via Anastasio II, una grande voragine, un vero e proorio cratere si è creato all’improvviso in mezzo alla carreggiata in direzione Angelo Emo: un motociclista è rimasto ferito nel tetativo di evitare il peggio, è caduto per non finire dritto dentro la buca di 5 metri per 3.
Sul posto si sono fermati altri motociclisti e automobilisti che hanno soccorso il ferito e chiamato i soccorsi. L’area è stata bloccata, il transito sull’intera carreggiata sud interdetto fino a nuove disposizioni, mentre tecnici comunali hanno chiuso la strada con delle transenne. Le linee 31, 33 e 247, sottolinea l’Atac, sono state deviate su via Gregorio VII.
La voragine è molto grande e profonda e il terreno al suo interno continua a franare. Le cause dell’improvviso smottamento sembrano da addebitarsi ad un dissesto idrogeologico nella parte in discesa della via Anastasio II: le piogge potrebbero aver scavato un tunnel, una sorta di piccolo fiume sotterraneo, sotto l’importante arteria di scorrimento.
Fonte: www.corriereromano.it
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Ricevo da Francesco:
Forse risulta più facile comprendere cosa sia successo a via Anastasio II e come, soprattutto, si sia potuta aprire in apparenza all’improvviso quella incredibile voragine (per la cui riparazione la strada resterà chiusa almeno 20 giorni) se si guarda questa foto scattata verso la fine degli Anni Cinquanta e inserita nell’interessante volume Roma del Duemila di Luigi De Rosa nella collana Storia di Roma dall’antichità a oggi pubblicata dall’editore Laterza.
La fotografia ritrae esattamente quel tratto di via Anastasio II in fase di costruzione.
Con la freccia in rosso è segnato l’esatto punto dove si è aperta la voragine.
Via Anastasio II è un tratto della cosiddetta via Olimpica, arteria a scorrimento veloce a quattro corsie che, quasi senza soluzione di continuità, collega lo Stadio Olimpico nella zona Nord di Roma con il quartiere Eur a sud. Realizzata in occasione dei Giochi Olimpici del 1960 per facilitare gli spostamenti, è una sorta di ideale tangenziale interna alla città che dal Foro Italico passa per il quartiere Della Vittoria alle pendici di Monte Mario, sfiora la zona dei Musei Vaticani e si inerpica, nel tratto denominato via Anastasio II, verso il quartiere Aurelio e quindi gira a sinistra verso Monteverde tagliando in due la collina di Villa Pamphili (la quale dal progetto iniziale sarebbe rimasta intoccata grazie a una galleria che, invece, non fu realizzata per motivi di tempo e costi) per poi dirigersi verso la stazione Trastevere e da lì in direzione sud.
Il tratto in salita di via Anastasio II, come si vede dalla foto, comincia con un ponte artificiale che scavalca via Angelo Emo, e poi si incunea in un solco tra due colline. Qui, esattamente dove si è aperta la voragine, la strada è stata ricavata, come si nota nella foto, grazie a un riempimento di terra e sabbia che forma una sorta di letto su cui scorre il nastro d’asfalto. La strada, in sostanza, ricopre una specie di canale tra le due colline. Come un fiume di sabbia. Un letto di terra, sabbia, sassi che ricopre un vuoto. Facile, dunque, a cedere.
Non solo: facile che, a causa della sua struttura, si possa trasformare in un canale sotterraneo di acqua filtrata dalle piogge. Un canale: niente altro ciò che quella strada era in origine.
Nulla di strano: chissà quante ce ne saranno di strade così realizzate. Possibile, sicuramente, anche che le pratiche di costruzione di oltre 50 anni fa fossero meno avanzate tecnicamente rispetto a oggi.
Questo, allora, significa che occorre conservar memoria della toponomastica dei luoghi, di come si siano realizzate le opere e, soprattutto, quali siano le loro caratteristiche. E, naturalmente, in base a ciò monitorare costantemente, scrupolosamente e con tecniche aggiornate e moderne, quelle opere. In modo da evitare e prevenire disastri come quello accaduto a via Anastasio II.
Oggi… 24 agosto 2010.. il cantiere è ancora aperto e i lavori sembrano ancora non iniziati, con una macchina che controlla 24 ore su 24 la situazione.
Ci auguriamo che prima di Natale le cose possano tornare al loro posto (e non come prima).
Ieri, di ritorno da una meravigliosa cena presso l’eccellente ristorante siciliano “Lumie di Sicilia” a Monteverde Vecchio, sono passato da via Anastasio II.
Era poco più di un mese che non vi passavo.
Il tratto dove il 24 marzo scorso si è aperta la voragine è ancora chiuso con il cantiere in piena operatività: in effetti, allora, si ipotizzò un tempo di ripristino del manto stradale e della normale circolazione viaria di una ventina di giorni.
Sono passati 4 mesi: segno evidente di quanto sia complessa la situazione del sottosuolo su cui è stato costruito quel tratto di strada.