di Roberto La Pira – Blogger del Sole 24ore
Vietare gli acidi grassi trans. La questione è rimbalzata sul sito della BBC dopo la pubblicazione di un articolo sul British Medical Journal in cui si dice che il divieto eviterebbe 11.000 attacchi di cuore e 7.000 decessi l’anno.
La Food Standards Agency ha replicato dicendo che ormai i trans si usano poco nel Regno Unito, ma la Facoltà di sanità pubblica del Regno Unito ha chiesto lo stesso di eliminarli. E’ vero che l’apporto calorico dovuto a questi grassi tra gli inglesi è inferiore all’1% (e quindi considerato accettabile), ma in realtà molte persone lo superano e questo rappresenta un problema. Tra i soggetti più a rischio ci sono molti giovani che si nutrono male e dispongono di un reddito basso.
Nell’articolo del BMJ, i medici della Harvard Medical School ricordano che in Danimarca e a New York City e in altri stati americani sono stati vietati o sono stati adottati provvedimenti per limitarne l’uso, senza per questo modificare colore, sapore e quantità del cibo. Gli acidi grassi sono utilizzati dalle industrie alimentari di prodotti da forno per estendere la shelf-life degli alimenti, perché costano poco.
Il problema è che come i grassi saturi, innalzano i livello di colesterolo nel sangue e aumentano il rischi di patologie alle coronarie. Questo parere è riconosciuto anche dall’Efsa che lo ribadisce in un documento del dicembre 2009, dove conclude così ” molti studi hanno dimostrato effetti nocivi dei grassi trans per la salute del cuore. Essi sono utilizzati per estendere la shelf-life, ma non hanno alcun valore nutrizionale e, come i grassi saturi, alzano i livelli di colesterolo nel sangue che aumentano il rischio di malattia coronaria”.
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