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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

IllogicaAvidità

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Basilio Santoro

Il più ricco 1% del Paese possiede metà della ricchezza del Paese: 5 trilioni di dollari. Un terzo di questi viene dal duro lavoro, due terzi vengono dai beni ereditati, interessi sugli interessi accumulati da vedove e figli idioti…

“… e dal mio lavoro: la speculazione mobiliare-immobiliare. È una stronzata! C’è il 90% degli americani là fuori che sono nullatenenti o quasi. Io non creo niente. Io posseggo. E noi facciamo le regole: le notizie, le guerre, la pace, le carestie, le sommosse… il prezzo di uno spillo. Tiriamo fuori conigli dal cilindro mentre gli altri chiedono come abbiamo fatto… Non sarai tanto ingenuo da credere che viviamo in una democrazia, vero Buddy? È il libero mercato…”.
Questo è uno dei monologhi di Gordon Gekko dal «Wall Street» del 1987 di Oliver Stone, che quest’anno è tornato dopo 23 anni a Cannes con il suo nuovo “Wall Street-2” con il sottotitolo “il denaro non dorme mai”. E  allora mi vengono in mente le parole della canzone/teatro di Giorgio Gaber, scritta nel 1997 insieme all’inseparabile Sandro Luporini e intitolata, “Il Mercato”.
…”Lui. Lui, il mercato è dovunque. È avido e insaziabile, non si accontenta mai.?Lui per crescere ha bisogno di noi, ma stranamente non ha bisogno di gente che sceglie. È Lui che sceglie per noi e determina la nostra vita con la sua quotidiana, invisibile presenza.?Ma se un giorno, di colpo, Lui sparisse? Se di colpo ci trovassimo esclusi da questo meccanismo perfetto così al di fuori di qualsiasi morale?? In fondo è Lui che ci procura benessere e ricchezza.
Che condiziona la nostra vita. La vita di ogni paese.? Non c’è niente da fare. Oggi come oggi chi rifiuta la sua logica rischia di non mangiare; chi l’accetta con allegria subisce gravi danni alle sue facoltà mentali, cioè l’annientamento totale delle coscienze.?Insomma, un uomo oggi non ha neanche la possibilità di schierarsi a favore o contro di Lui. Incredibile.?
Ma forse se lo si sa, se ne si è consapevoli sì può praticare questa realtà senza pretendere di risolvere le cose con un sì o con un no.?Ecco la grande sfida: allenarsi a vivere senza certezze con la certezza che qualcosa possa nascere da questa nostra contraddizione.?Allora forse, magari a fatica, troveremo altre risorse, allora forse si ritorna a pensare e a sognare…?…perché l’individuo non muore, resiste fra tanto frastuono…”
Sono passati 13 anni da questa canzone, e ancora non mi sembra, come auspicava Gaber,  che “troveremo altre risorse….si ritorna a pensare e a sognare”, anzi sembra che tutto possa peggiorare. Nel film di Oliver Stones “Wall Street” del 1987 ad un certo punto Gordon Gekko elogiava l’avidità con queste parole…
“ Il punto è, signore e signori, che l’avidità – non trovo una parola migliore – è valida. L’avidità è giusta. L’avidità funziona. L’avidità chiarifica, penetra e cattura l’essenza dello spirito evolutivo. L’avidità in tutte le sue forme: l’avidità di vita, di amore, di sapere, di denaro, ha improntato lo slancio in avanti dell’umanità e l’avidità… ascoltatemi bene, non salverà solamente la Teldar Carta ma anche l’altra disfunzionale società che ha nome America!”…
e  allora mi verrebbe da dire che se vogliamo tornare a pensare e a sognare, come cantava Gaber,  l’unica certezza è che  “l’avidità” lasci il posto alla moderazione, alla condivisione, all’integrazione…
…alla prossima illogica allegria e buona strada a tutti noi…


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Questa voce è stata pubblicata il 18 Maggio 2010 da in Pensieri, parole, idee ed opinioni con tag , , , .