di Maurizio Caprino
Oggi (ieri per chi legge) Riccardo De Corato era a Milano, col cappello di vicesindaco con delega alla sicurezza urbana. Prima di volare come al solito a Roma a fare il senatore, ha trovato il tempo di presentare alla cittadinanza le 20 auto della Polizia locale che fotografano le targhe e gli abitacoli dei veicoli lasciati in doppia fila, in modo che i vigili non debbano più fermarsi ad annotare i dati uno per uno.
Insomma, aumenta la “produttività” e io – prendendo posizione sul dibattito che prevedibilmente si scatenerà in città – trovo sia meritorio: certo, molti sostano in modo non ortodosso perché mancano i parcheggi, ma siamo anche pieni di incivili che bloccano le strade perché magari hanno solo deciso di non andare a piedi o coi mezzi quando potrebbero farlo tranquillamente.
Il problema, però, è un altro: durerà? L’esperienza lascia qualche dubbio.
Né credo possa essere d’aiuto una norma inserita semi-clandestinamente e incomprensibilmente nel primo pacchetto delle liberalizzazioni-Bersani: l’articolo 12, comma 2 del Dl 223/06 autorizza l’uso di fotocamere, ma – pare di capire nella sua astrusa e poco tecnica formulazione – solo per colpire chi viola il divieto di fermata. E la doppia fila con conducente lontano dal veicolo mi pare indubitabilmente sosta.
Fonte: http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/
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Nota di Paoblog: Sono in lotta continua con quelli che sostano in doppia fila e, in aggiunta, vogliono farci credere che sono costretti a farlo. Si come no. Circa la possibilità di ricorso da parte dell’automobilista che si trovava sul marciapiede, mi sembra che al legislatore sfugga come sempre un particolare importante ovvero l’auto in doppia fila non può sostare. Punto.
Che il conducente sia sul marciapiede, nel bar a bere un caffè o sul portone a baciare la fidanzata, non ce ne può fregare di meno. In doppia fila non si sosta. Stop. Zero ricorsi.
Accettabile e plausibile una sosta per far scendere dall’auto un’anziano, ad esempio, così come sarebbe auspicabile che i vigili siano in grado di notare la circostanze ed eventualmente intervenire sull’apparecchio, in modo tale da evitare nel contempo abusi e favoritismi. Dubito che con la tecnologia attuale non sia fattibile l’intervento umano (e giustificato) nella fase di scatto delle fotografie.
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