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Impianti in titanio in giornata: non facciamola troppo facile

Denti nuovi in giornata: questa la promessa della pubblicità di Hospitadella. Ma non è così facile, l’intervento non è definitivo, e bisogna comunque lavorarci ancora.

Cosa dice la pubblicità
La pubblicità la fa facile: alle sette di mattina la bocca è sdentata, alle sei di sera il paziente ha un sorriso smagliante, come un divo di Hollywood. Sul sito di Hospitadella si leggono informazioni più specifiche e corrette, ma comunque è una semplificazione.

Impianto al titanio: denti nuovi in 6 mesi
Gli impianti in titanio consentono di sostituire denti mancanti con nuove corone (parte esterna del dente) supportate da una radice artificiale in titanio inserita nell’osso della mandibola o del mascellare superiore. Normalmente, tra l’inserimento dell’impianto in titanio e il posizionamento della corona passano circa 4 mesi per la mandibola, 6 per il mascellare superiore.

Questi sono i tempi necessari all’impianto per integrarsi nell’osso e supportare il carico della masticazione. Nel corso della guarigione l’impianto non deve subire micromovimenti, che potrebbero disturbare il processo di integrazione.

La sfida è accorciare i tempi
Una delle sfide più importanti è quella di accorciare il più possibile i tempi tra inserimento dell’impianto e posizionamento della corona (seguito dalla possibilità di masticare normalmente). Sono stati proposti vari protocolli sperimentali. Sembra che il carico precoce, ovvero a pochi giorni dall’inserimento, non dia risultati prevedibili. Invece, in casi selezionati, si può pensare di fissare immediatamente all’impianto una corona, che però sia parzialmente o totalmente esclusa dalla masticazione.

Per andare incontro alle esigenze di pazienti edentuli, ovvero che hanno perso tutti i denti, già portatori di dentiere che “ballano” e/o che vogliono ripristinare immediatamente i denti persi, è stato proposto di posizionare una serie di impianti (generalmente 4 o 6, “all on four” o “all on six”) e caricarli subito con una protesi totale (una sorta di dentiera fissa, quindi), che si fissa a strutture collegate agli impianti stessi. Sebbene manchino studi su grandi campioni e per lunghi periodi, i pochi studi che esistono danno risultati buoni (oltre il 90% di successo) a 6 e 12 mesi. Oltre non ci sono molti studi.

I problemi non mancano
Tuttavia, non la si può fare troppo facile.
• Innanzitutto, la possibilità di posizionare un impianto in titanio deve essere valutata attentamente. Esistono delle controindicazioni: malattie o condizioni che rendano il paziente inadatto ad un intervento di chirurgia orale, infezioni attive nel cavo orale, fumo di sigaretta, insufficiente osso in termini di quantità, qualità ossea che non garantisce che l’impianto sia ben fermo appena inserito. Inoltre bisogna valutare la capacità del paziente di mantenere pulito il cavo orale e l’impianto con un’accurata igiene, fondamentale per prevenire infezioni.

• Il dolore post-operatorio è generalmente lieve e controllabile con antidolorifici comuni, ma se vengono inseriti più impianti in contemporanea il decorso può essere parecchio doloroso.

• Per la tecnica “all on four” o “all on six”, in cui vengono inseriti più impianti, il fastidio è aggravato dal fatto che il paziente rimane a disposizione per l’intera giornata. Dopo l’inserimento degli impianti infatti bisogna posizionare la sovrastruttura (generalmente una barra) a cui poi si collegherà la protesi. Il tutto prevede la presa di impronte e il confezionamento in giornata della protesi. La protesi viene “aggiustata” in bocca in modo tale da non comprimere la gengiva operata e da non caricare troppo sugli impianti appena inseriti.

• Dopo 1-2 settimane si tolgono i punti, ma nel frattempo e nelle settimane successive la protesi può aver bisogno di essere ritoccata. La protesi definitiva si confeziona mesi dopo, quando le gengive sono guarite completamente e stabili. Quindi il paziente non può sperare di cavarsela in una sola seduta, come la pubblicità suggerisce.

Interventi da non banalizzare
Queste pubblicità che banalizzano gli interventi creano confusione su aspetti delicati, che invece meriterebbero una maggiore attenzione.

Così come per le pubblicità dei farmaci ci sono regole che impediscono le iperboli, che vietano il “parere” dell’esperto e che obbligano a richiamare gli effetti indesiderati del farmaco allo stesso modo non ci dovrebbero essere pubblicità ambigue su questi impianti.

Fonte: www.altroconsumo.it

Informazione

Questa voce è stata pubblicata il 20 luglio 2010 da in Consumatori & Utenti, Salute & Benessere con tag , , , , , , , , .