Negli ultimi 30 anni il tasso di obesità è aumentato, in media, del 10%; in alcuni Paesi è più che raddoppiato e oggi quasi il 50% della popolazione dei Paesi Ocse è in sovrappeso. Sono i dati dai quali parte il Movimento Difesa del Cittadino: ” Il rapporto Ocse ‘Obesity and the economics of prevention: fit not fat’ è la conferma che l’epidemia obesità è un problema sempre più globale in Occidente”.
L’associazione ricorda che, nell’ambito del progetto “Periscope” (Pilot European Regional Interventions for Smart Childhood Obesity Prevention in Early Age), ha svolto un’indagine campionaria (1200 bambini) nel 2009 sugli stili di vita alimentari dei bambini dai 3 ai 6 anni in Italia, Danimarca e Polonia.
Fra i tre Paesi, l’Italia registra il peggiore stile di vita: “Ammonta a 12,9% il tasso di sovrappeso e a 4,6% quello di obesità infantile nei paesi oggetto dell’indagine, ma è il Bel paese a mostrare la maggiore prevalenza di sovrappeso e obesità: 21,2%.
In tema di abitudini alimentari sono i bambini italiani i più indisciplinati: mangiano meno frutta e verdura rispetto ai coetanei danesi e polacchi. In particolare, il 27,5% del campione non mangia mai verdura cruda e il 40% non consuma mai verdura cotta”.
Gli italiani sono anche i bambini che si muovono di meno. Il 50% di loro, secondo quanto dichiarato dai genitori, non può giocare all’aperto contro l’1% dei danesi e polacchi, nonostante siano in paesi dove il clima sia meno a misura d’uomo.
E’ questo uno dei risultati più “scioccanti” dell’indagine. In particolare, ben l’11% dei bambini italiani non è autorizzato a giocare “mai” all’aperto rispetto allo zero % dei coetanei danesi e polacchi. Colpa della mancanza, in Italia, di aree verdi attrezzate e delle strade troppo trafficate.
Fonte: http://www.ermesconsumer.it