EurActiv.com, il più importante portale dedicato alle questioni europee, fa il punto su una questione molto discussa: la pubblicità di alimenti è responsabile dell’obesità infantile? È stata data la parola a Will Gilroy , direttore della comunicazione della World Federation of Advertisers (Wfa), la federazione internazionale delle associazioni di investitori in pubblicità, e a Ruth Veale, del Settore salute e sicurezza dell’Organizzazione dei consumatori europei Beuc.
Anche se l’industria del settore ha adottato varie iniziative per limitare la pubblicità di prodotti alimentari non salutari rivolta i bambini, la associazioni dei consumatori che non sono soddisfatte e chiedono criteri più severi.
La promozione di alimenti e bevande nella UE si basa su un’autoregolamentazione volontaria, in base alla quale le aziende si impegnano a rispettare un codice di comportamento e a non “spingere” i cibi poco sani.
La sedentarietà e gli eccessi alimentari si stanno traducendo in un’epidemia di obesità che ha indotto la Commissione UE a mettere a punto un Libro bianco per una “Strategia europea per i problemi di salute legati a nutrizione, soprappeso e obesità”. Nel testo, del 2007, si legge che l’autoregolamentazione dei produttori alimentari potrebbe essere migliorata, e la Commisione si impegnava a riesaminare la situazione nel 2010. La disciplina del marketing rivolto ai bambini varia molto in Europa e pochi paesi hanno leggi specifiche per gli alimenti.
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