Sperare che un cattivo automobilista impari dai suoi errori, credo sia impossibile.
Tralasciamo i vari recidivi che guidano sotto l’effetto di droghe ed alcol, senza imparare nulla dalle multe, dal ritiro della patente e peggio ancora dai danni, spesso mortali, che causano ad incolpevoli automobilisti e/o pedoni di passaggio.
Questa mattina arrivando a Milano da Via Novara ho notato una Fiat coupè guidata da un conducente che procedeva con il classico (nonchè inutile e pericoloso) zig zag tra le auto.
Solo poche decine di metri prima avevo notato quello che a posteriori ho capito essere una specia di inseguimento nei suoi confronti da parte di un furgoncino, forse vittima di qualche precedente prepotenza.
Lo stile di guida da videogioco, lo portava ad andare qua e là, schivando le auto, naturalmente a velocità superiore al consentito (si è in ambito urbano); ad un certo punto, dopo il semaforo nei pressi della famigerata via Harar, ora soggetta a decise modifiche alla viabilità, causa i cantieri della MM5, il furbone notava che sulla sinistra c’era una corsia completamente libera e ci si infilava in velocità.
Peccato che fosse la corsia opposta, ovvero si è trovato in un contromano clamoroso che solo grazie al traffico ridottissimo in uscita da Milano, si è risolto con un nulla di fatto.
A questo punto, il presunto furbetto, ha accostato a destra cercando di inseririsi nel flusso del traffico, ma gli è andata male, per casualità o per civile vendetta, nessuno gli ha dato strada.
Una persona dotata di un cervello di media grandezza, forse si sarebbe posto il problema: ho fatto una manovra azzardata?
Ma non il nostro minchione, che non appena uscito arrivato in via Tesio ha cercato di riprendere il suo zig zag.
Inutilmente.
Va da sè che me lo sono trovato incollato al sedere, pronto al balzo felino, che gli avrebbe permesso di impossessarsi nuovamente della strada, la Sua strada.
In viale Caprilli finalmente ha avuto lo spazio necessario e l’ho visto filare via, sugli 80 kmh., a destra e sinistra.
Povero pirla.
E poveri noi che di gente così ne incrociamo ogni giorno.
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