Sono un felicissimo utilizzatore delle gomme invernali, come ben sa chi mi legge, e le uso anche sulla Kmobile. Resto però di stucco nel leggere il dettagliato articolo di Caprino.
Come è possibile che chi legifera sia così limitato da rendere addirittura pericoloso l’uso delle invernali, concedendo di montare le invernali solo su due ruote ed abbassando il limite di usura a soli 1,6 mm.?
Caprino spiega al meglio il perchè di tale assurdità, tuttavia sono cose che già sapevo, senza essere nè un gommista e meno che mai un tecnico del Ministero.
Quindi il Codice chi lo fa? Una manica di impreparati e superficiali funzionari?
Che così facendo però vanificano del tutto la sicurezza stradale…
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L’articolo di Maurizio Caprino
Non c’è partita: con le gomme invernali (spesso impropriamente definite “da neve” o “termiche”) si arriva dappertutto (salvo che sulle salite più ripide e ghiacciate) e si guida più tranquilli. Per chi ancora non ci crede, ci sono gli ultimi test organizzati da Pneumatici sotto controllo.
Il problema è che, tra quelli che non ci credono, mi pare ci sia pure il legislatore: a fronte di un timido riconoscimento concesso alle gomme invernali con la riforma del Codice della strada (con la possibilità di imporle per tutta una stagione, in alternativa alle catene), fa sopravvivere regole anacronistiche che possono addirittura rendere più pericoloso l’uso di queste gomme.
Mi riferisco alla possibilità di:
– montare le gomme invernali solo su due ruote (l’unico vincolo è di siano dello stesso asse – e vorrei vedere!), il che aumenta di molto il rischio di sbandata;
– arrivare ad appena 1,6 millimetri di battistrada, quando invece le gomme moderne sotto i 3 millimetri peggiorano notevolmente;
– circolare senza vincoli montando anche gomme M+S adatte al fuoristrada e non specializzate per l’inverno.
Circolare con le gomme invernali solo sulle ruote motrici non è vietato e qualche gommista lo consiglia pur di non perdere un cliente che altrimenti resterebbe con le estive. Quel che è peggio è che la cosa sembra anche funzionare: quando ci si avvia, la vettura avanza senza la minima esitazione, infondendo sicurezza.
L’impressione è di essere su una strada normale con gomme normali, soprattutto se si guida con prudenza. Poi però anche ai più prudenti può capitare una manovra un po’ brusca e lì son dolori: se avete la trazione anteriore l’auto scoda, se siete tra i pochi che hanno la trazione posteriore proseguirete diritti nonostante ogni tentativo di girare lo sterzo (che riprende un minimo di direzionalità solo a velocità prossima allo zero) e solo tirare il freno a mano può un po’ migliorare le cose.
Qualche “smanettone” potrebbe ribattere che è troppo divertente guidare una trazione anteriore su neve mantenendo le gomme estive dietro e questo è innegabile. A prima vista, non sembra nemmeno pericoloso: nel test di slalom che ho effettuato io con Pneumatici sotto controllo, con Esp inserito, è bastato essere pronti a percepire l’accenno di sovrasterzo del retrotreno e ridurre di conseguenza l’angolo di sterzo, senza mai arrivare a dover controsterzare.
Solo che basta quell’accenno di sovrasterzo per far spaventare la stragrande maggioranza dei guidatori, che quindi può spaventarsi e sbagliare tutto. Inoltre, il test consisteva in un bello slalom tra birilli messi in sequenza stretta, dove era impossibile superare i 30 all’ora. Immaginate di dover evitare un ostacolo anche solo a 50 all’ora e la musica cambia.
Lo ha dimostrato anche il test di frenata con evitamento ostacolo proprio a quella velocità: ci vogliono tanto manico e un’immensa fortuna (che non faccia trovare tutta neve e nemmeno un centimetro quadrato di ghiaccio) per riuscire a non girarsi.
Quanto allo spessore del battistrada, il valore di 1,6 millimetri fissato dall’appendice VIII al Regolamento di esecuzione del Codice della strada è decisamente figlio della sua epoca. Ma rispetto a vent’anni fa le gomme sono molto cambiate e, soprattutto, si sono “specializzate”.
Il caso più clamoroso è proprio quello delle invernali. Che, su neve e ghiaccio, fanno miracoli non tanto per la mescola più morbida rispetto alle estive, quanto per il fatto di avere le “lamelle” (solchi sottilissimi e profondi intagliati sui tasselli del battistrada): la neve viene “catturata” da esse (infatti una gomma invernale su neve si riconosce perché la parte a contatto col suolo resta bianca) e sfrega contro l’altra neve che copre la strada. Proprio questo attrito neve-neve determina la maggior aderenza.
Ovviamente, se le lamelle sono poco profonde, viene compromessa la loro capacità di trattenere abbastanza neve per fare attrito, che si riduce pericolosamente sotto i 3 millimetri.
Le lamelle spiegano anche perché le “semplici” gomme M+S non vanno più bene: sono la principale differenza rispetto a vent’anni fa, quando le prestazioni erano molto più scarse. Tutto questo è stato abbondantemente spiegato dall’industria alle autorità.
Adesso chi si prenderà la briga di dettare regole più aderenti alla realtà e restrittive, senza aver paura di passare come affamatore del popolo perché costringe la gente a una spesa in più?