Un paio di settimane fa su Vanity Fair c’era un’intervista a Nadia Macrì. La scorsa settimana nella posta del giornale è stata pubblicata una lettera della stessa Macrì che si lamentava dell’impostazione data all’articolo.
Ad un certo punto la Macrì scrive: mi ha fatto male leggere “…ed è l’unica delle ospiti, finora, a descriversi come prostituta.”
Successivamente ha precisato che: “non ho mai detto di essere una santa e so benissimo che una escort vende qualcosa di sè, anche il proprio corpo se vuole, come le prostitute. Ma le parole contano e possono fare una grande differenza. Io non mi sono mai sentita come una prostituta perchè per me chi si prostituisce fa solo quello e lo fa in strada, mentre le escort sono un pò imprenditrici di se stesse che non sempre vendono il proprio corpo, ma sono pagate anche per tenere compagnia o “fare immagine”. E se le escort usano questo termine è proprio per distinguersi dalle prostitute di marciapiede, cosa che io non sono mai stata.”
Eh si, le parole sono importanti… 😉
Certo che il distinguo non è poi così sottile… ^_^
queste godono quando fanno le prostitute… forse è questa la differenza! Scusate se sono stata brutale.
…o ancora diciamo che ci sono prostitute sfruttate e prostitute che sfruttano…!
Diciamo che ci sono prostitute ricche e prostitute povere