Leggo su Il Salvagente
Le mozzarelle blu sono state scoperte oggi a Genova. Le hanno trovate alcune maestre in una mensa della scuola elementare Brignole Sale. Le insegnanti hanno dato subito l’allarme e chiesto l’intervento delle autorità.
Subito sono scattati i controlli nelle altre mense cittadine. Secondo la Commissione mense del Comune il responsabile dell’insolita colorazione dei latticini sarebbe un lievito, o una muffa, non dannose per la salute.
A Genova è il quinto caso in poco tempo di quello che è stato chiamato il formaggio dei Puffi, proprio per il colore stravagante. Resta sconosciuta la marca delle mozzarelle contaminate. Si attendono però le analisi dell’Asl per avere maggiori informazioni.
I bocconcini di mozzarella blu sono stati inviati alla Asl 3 Genovese per le analisi. Attendiamo i risultati entro la fine della settimana – ha spiegato l’assessore alle Politiche abitative e ai servizi formativi del Comune di Genova, Paolo Veardo, intervistato dall’Agi. – A Genova il Comune serve 26 mila pasti al giorno e può succedere che talvolta si verifichino delle anomalie ed in questi casi scatta una procedura di verifica. Le mozzarelle sono state immediatamente messe in una busta sigillata e inviate alla Asl e naturalmente non sono state date ai bambini“.
Il commento di Franco Verrascina, presidente della Confederazione Produttori Agricoli (Copagri):
“Il nuovo caso di mozzarella blu ci pone di fronte ad un problema inammissibile in generale, ed a maggior ragione se pensiamo che a rischiare erano dei bambini di una scuola elementare. Un problema che va trattato in modo adeguato a come si configura e cioè un attentato alla salute umana ed all’economia di un settore che produce onestamente”
Verrascina chiede con forza la certezza della pena e sanzioni severe per i responsabili.
“Vanno interdetti dalle attività di produzione industriale e commercializzazione, perché troppo spesso succede che con un semplice cambio di ragione sociale soggetti che definire malfattori è un eufemismo tornano a operare e a reiterare gravissimi reati. Ai consumatori diciamo che questa è gente che non ha nulla a che fare con il made in Italy garantito dai più scrupolosi e sicuri controlli al mondo come sono quelli del nostro Paese e unanimemente apprezzato all’estero”.
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Secondo me, sarebbe anche utile comunicare i nominativi delle aziende coinvolte, in maniera tale che il consumatore possa tutelarsi al meglio, evitando l’acquisto di alimenti perlomeno sospetti se non nocivi; ho già affrontato l’argomento tempo fa ed il succo del discorso è il garantismo verso le aziende sino alla conclusione degli eventuali procedimenti penali.
Tra l’altro questo comportamento penalizza le aziende oneste, in quanto se l’allarme parla delle mozzarelle, i consumatori tendono a non acquistare più mozzarelle a prescindere, mettendo così in difficoltà le aziende che già devono subire la concorrenza sleale di altre imprese che operando nel totale disprezzo della legge e delle norme sanitarie, riescono ad offrire prodotti (scadenti) a prezzi inferiori.
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