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I malati terminali? Mica votano…

Il titolo è assai duro e cinico, ma ne capirete presto la ragione.

In partenza questo post era collegato ad una notizia letta nei giorni scorsi e, tutto sommato, ignorata da molti, ma poi ieri ho pubblicato il post su Alessandro Manzella, malato terminale abbandonato dallo Stato, con il successivo commento sdegnato dell’amico Marco, che mi aveva segnalato il tutto.

Ed ecco la risposta alle sue domande e non solo a quelle. Ho altro da dire, ma sto aspettando l’autorizzazione a pubblicare da parte di un’amica.

Nei giorni scorsi leggevo la rubrica No, grazie di Pino Corrias, pubblicata su Vanity Fair, nella quale commentava la decisione di tagliare di 5 milioni di € il Fondo per l’assistenza dei malati terminali, per assegnarli agli allevatori sanzionati dall’Europa per aver truffato le quote latte.

Il pensiero di Corrias, che purtroppo condivido, è che nelle prossime elezioni gli allevatori voteranno (suppongo per la Lega, aggiungerei io), mentre il malato terminale sarà teminato e addio.

Successivamente Corrias analizza anche la mancanza di una battaglia civile da parte dell’opposizione nei confronti di questa decisione vergognosa: …invece quasi nulla è successo. Bersani ha bofonchiato. La Finocchiaro ha deplorato e D’Alema ha sbrigato i suoi appuntamenti con Luigi Bisignani…

Marco nel suo commento riassume il tutto in poche righe:  La crisi economica? mancanza di personale?  Certo, queste cose ci saranno anche, ma a me hanno sempre insegnato che si deve sempre dare la precedenza alle categorie più deboli e disagiate…

Si, la crisi economica c’è e causa danni collaterali, tra cui i tagli che peraltro ci sono in ogni nazione se non fosse che da noi colpiscono l’assistenza sanitaria, come la cultura (che è – sarebbe se ben gestita – una risorsa e non una semplice voce di spesa).

Senza scomodare i privilegi della Casta ed i costi della politica, sarebbe sufficiente gestire al meglio le risorse che abbiamo, invece che sprecare ad ogni livello decisionale.

Solo quale esempio, pensiamo alle vicende collegate alle carceri, dove la soluzione è quella di costruire nuovi istituti di pena, dimenticandosi di quelli che ci sono già.

Il fatto è che chi decide è lontano anni luce dai problemi quotidiani dei cittadini.

5 commenti su “I malati terminali? Mica votano…

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  3. Marco
    9 aprile 2011
    Avatar di Marco

    Caro Paolo, quello che hai scritto è vero, tutto vero purtroppo, ed a proposito della crisi economica di cui tanto si sente parlare, vorrei fare un esempio che mi tocca molto da vicino.
    Io abito in una zona industriale del nord Italia, Parma per la precisione, e qui dove abito io ci sono molte aziende, per lo più medio-piccole, ma che lavorano bene e prosperano (per fortuna). Bene, se mi guardo attorno, dove abito io, e vedo le macchine che passano, conto più porsche, bmw e mercedes, che non piuttosto fiat, o altre macchine di media e piccola cilindrata. L’esempio può sembrare piuttosto banale e semplicistico, ma descrive una grande verità…. e cioè che i soldi in realtà ci sono, ci sono le risorse, ma sono nelle tasche sempre delle stesse persone! Ci sono molte più macchine di grande cilindrata ora rispetto a 20 o 30 anni fa, eppure i tagli del nostro governo riguardano, chissà perchè, sempre le categorie più deboli. E così chi “ha” continua ad avere, anzi, forse ha ancora di più rispetto al passato, e chi non ha finisce col perdere anche quel poco che ha…. e la “forbice” tra benestanti e poveri aumenta!
    Questo è esattamente il contrario di quello che dovrebbe accadere, è totalmente l’opposto di quello che dovrebbe essere un paese civile.
    Con questo non voglio dire che la crisi economica non ci sia, ma questa colpisce di gran lunga le fasce più deboli rispetto a quelle più ricche, con queste ultime che continuano a essere tutelate e protette.

  4. Poppea
    7 aprile 2011
    Avatar di Poppea

    Non me ne parlare, quando avevo mio padre in fase terminale e mia madre, con i certificati degli oncologi è andata alla A.S.L. per ottenere le esenzioni dal ticket di questi medicinali la dottoressa ha detto vengono con le richieste dei medici di roma ecc ecc.

    Mia madre piangendo è andata via. Ho preso io i documenti e sono andata su e le ho detto FIRMI e lei mica vorrà picchiarmi! ed io no gli escrementi non li tocco nemmeno con i guanti ed un medico che si rispetti deve saper da solo di cosa ha bisogno un malato di cancro in fase terminale, io non dovrei nemmeno esibire i certificati degli oncologi.

    Ha firmato perché sennò le avrei sicuramente dato un cazzotto ed uscendo le ho detto Provare per credere come diceva Aiazzone

    Ho saputo che dopo due anni è morta di cancro all’utero, mi dispiace, ma almeno ha provato!

    Dovrebbero provarlo anche i nostri politici, forse così se ne renderanno conto!

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