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Frutta nelle scuole: in arrivo i finanziamenti dell’Unione europea

leggo su Il Fatto Alimentare

La polemica sui tagli alla scuola in Italia procede ormai da tempo. Senza entrare nei dibattiti sulla gestione del bilancio dello Stato, registriamo una buona notizia: l’Italia è il primo beneficiario di contributi europei per il programma “Frutta nelle scuole” per l’anno 2011-2012, con con una quota del 20% sullo stanziamento complessivo (ben 18 su 90 milioni di euro).

Il programma “Frutta nelle scuole” è stato introdotto dal regolamento (CE) 1234/2007 al fine di stimolare il consumo di frutta e verdura nei bambini e di incoraggiare abitudini alimentari più corrette ed equilibrate. La prospettiva è duplice: contribuire alla lotta contro soprappeso e obesità, ma anche educare i bambini (oltre ai loro genitori e docenti) all’agricoltura, alle sue pratiche e alle sue stagioni, e alle produzioni locali. Con un occhio di riguardo verso le produzioni biologiche e la tutela dell’ambiente.

Il programma si articola su tre pilastri: acquisto e distribuzione nelle scuole di frutta e verdura; didattica ed educazione alimentare, attraverso interazioni con il settore privato e le organizzazioni dei produttori; monitoraggio, valutazione dei risultati, scambio di informazioni e “best practices” tra gli Stati membri e la Commissione europea.

Con l’arrivo del finanziamento, vi è solo da sperare che il “network” nazionale – costituito da Mipaaf, Regioni, Provincie autonome e Istituti scolastici disponibili a partecipare in modo continuativo al programma – sia in grado di sfruttare appieno le risorse messe a disposizione dall’Europa, attivando strumenti quali la distribuzione di prodotti ortofrutticoli nelle scuole, le campagne d’informazione sulle loro caratteristiche (qualità, aspetti nutrizionali e sanitari, stagionalità, territorialità e rispetto dell’ambiente), la logistica e l’organizzazione a ciò necessarie.

Lo scorso anno il programma è andato bene grazie anche al contributo di operatori “leader” a livello europeo nella produzione e commercio di ortofrutta “bio”, come la veronese Brio Spa (fondata dalla cooperativa “La Primavera” di Zevio) che ha fornito per trenta giorni non consecutivi un frutto o una merenda a base di frutta nelle scuole di Lombardia, Valle d’Aosta, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Marche e Sardegna.

Per l’anno a venire è tempo di muoversi, con efficacia.

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Questa voce è stata pubblicata il 13 aprile 2011 da in Consumatori & Utenti, Leggo & Pubblico, Persone & Società, Salute & Benessere con tag , , .