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Lotta all’alcol sulle strade. Chi protegge i poliziotti?

Fonti: Corriere.Motori / Asaps

La guerra all’alcol sta diventando un problema per gli organi di Polizia. Il controllo sulle strade è sempre più pericoloso, come dimostra la cronaca recente con l’aggressione a due carabinieri finiti all’ospedale dopo aver fermato quattro ragazzi di ritorno in automobile da un rave party, nei pressi di Sorano, in Toscana.

Nel corso del 2010 le aggressioni ai Pubblici Ufficiali nell’esercizio delle proprie funzioni, sono state tantissime. Le più gravi vengono monitorate dall’Asaps nel proprio osservatorio “Sbirri Pikkiati”, che in tutto ha esaminato 2.079 eventi: quasi 6 al giorno.

Carabinieri e Polizia di Stato pagano il tributo più alto a questo assurdo tiro al bersaglio: 1.046 attacchi sono stati rivolti all’Arma (50,3%), mentre 778 aggressioni hanno riguardato la Polizia (37,4%).

In 224 casi, invece, le botte sono state riservate alla Polizia Locale (10,8%), ma i conti non possono essere precisi perché capita spesso che la violenza venga riservata a più corpi contemporaneamente. 154 eventi, ad esempio, riguardano Pubblici Ufficiali di altri corpi, soccorritori sanitari, Vigili del Fuoco o Capitreno. Un massacro: chi cerca di far rispettare la Legge viene ricambiato così.

La violenza è spesso innescata dall’alcol o dalla droga: in ben 621 casi (29,9%) l’innesco è dovuto a ubriachezze o ad ebbrezze in generale, il 10% delle quali dovuto a stupefacenti (62 casi su 621).

Nel 24,8% degli episodi gli aggressori hanno fatto uso di armi proprie o improprie, come ad esempio un veicolo lanciato contro chi impugna la paletta: parliamo di 516 attacchi.

Forte, purtroppo, il contributo di cittadini non italiani, 778 (34,5%) presenti in su un totale di 2.079 casi. La ripartizione geografica della rilevazione consente ulteriori spunti di riflessione: 818 al sud (39,3%), 728 al nord (35%) e 533 al centro (25,6%).

Ormai in certe zone, in orari notturni una semplice pattuglia di due operatori di polizia non è considerata più sufficiente per imporre un soffio nell’etilometro o semplicemente per controllare un veicolo”. In sostanza, dicono gli agenti, l’abuso di alcol non è più e soltanto una questione di patenti e codice stradale. Ma rischia di diventare un problema di ordine pubblico.