leggo su Lettera 43
Exxon e Rosneft esploreranno il sottosuolo del Circolo polare artico alla ricerca di petrolio. La corsa all’oro nero supera così una delle poche frontiere ancora inesplorate con i due colossi energetici che hanno firmato un’intesa che prevede investimenti fino a 500 miliardi di dollari.
L’importanza dell’accordo va ben al di là degli effetti economici a breve termine e dei rapporti tra i due Paesi. L’estremo Nord del pianeta è infatti diventato la nuova area su cui puntare per la ricerca del petrolio, almeno per tre motivi.
Innanzitutto, le tensioni in Medio oriente e Maghreb hanno reso meno affidabili quei mercati. La tragedia ecologica della Deep Horizon ha reso più costose le trivellazioni negli Usa e i per il riavvio a regime dei pozzi iracheni bisognerà aspettare ancora molto tempo.
Per questo, già da mesi, la maggiori imprese petrolifere cercavano l’intesa con La Rosneft. La prima è stata la British petroleum, poi ci ha provato Chevron, alla fine, però, l’ha spuntata la Exxon….
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