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L’allerta di Coldiretti sullo yogurt senza latte è un’invenzione

un articolo di Roberto La Pira che leggo su Il Fatto Alimentare

Anche questa volta Coldiretti ha fatto centro. Il 13 settembre  ha lanciato un’allerta contro la proposta di legge, discussa in Commissione agricoltura alla Camera che avrebbe dovuto  autorizzare la produzione di yogurt prodotto con polvere di latte e quindi senza il latte vero.

Secondo Coldiretti la proposta consentirebbe di utilizzare polvere di latte a basso costo importata da paesi a extra-comunitari e  si consumerebbero  fino a 360 milioni di chili di latte italiano in meno ogni anno. L’allarme viene ripreso da decine di testate  che lasciano intendere come l’eventuale approvazione sarebbe un fatto negativo  per la qualità del prodotto e  per l’economia del settore. La proposta verrà votata il 21 settembre e probabilmente verrà bocciata,ma c’è un aspetto su cui riflettere: l’allarme lanciato da Coldiretti  risulta per molti aspetti una bufala.

In commissione, infatti, non si è parlato di latte in polvere, bensì di latte pre-concentrato, ovvero di prodotto che, prima di essere spedito alle industrie per la preparazione dello yogurt viene ridotta una certa quantità di acqua.

Si tratta di una modifica legislativa che avrebbe consentito  una riduzione del  minore numero di cisterne in circolazione e quindi un minor inquinamento, agevolando la competitività della produzione di yogurt italiano.

La pre-concentrazione non incide minimamente sulla qualità dello yogurt, visto che quando il latte arriva in azienda la prima operazione da eseguire è proprio la concentrazione (un’operazione indispensabile per ottenere la consistenza tipica del vasetto).

E’ logico chiedersi cosa cambia se questa operazione viene fatta prima? In ogni caso lanciare l’allerta sull’eventuale presenza di latte in polvere nello yogurt ha poco senso.

Già oggi molti dei vasetti prodotti all’estero e venduti in Italia con grande successo, contengono un pizzico di latte in polvere (ingrediente ammesso dall’UE). Questa integrazione è importante perché  dona allo yogurt quella cremosità e sapore che piace tanto ai consumatori (forse per questo motivo le importazioni di vasetti negli ultimi dieci anni sono aumentate del 120%).

Anche l’ipotesi di Coldiretti  sulla minor quantità di latte italiano utilizzato è un’altra bufala. Il nostro Paese non produce abbastanza latte, ne importiamo oltre 1,6 milioni di tonnellate l’anno, e tutta la produzione nazionale è utilizzata.

Ancora una volta  siamo di fronte a notizie allarmistiche che molti giornalisti riprendono in modo asettico senza la verifica necessaria. Purtroppo si tratta di uno sport che nel settore alimentare trova spesso terreno fertile in Italia.