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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Un libro: La casa del comandante

di Valerio Varesi

Ediz.  Frassinelli – Pagg.  278 – € 17,50

Trama: Nel paesaggio di acqua e nebbie della Bassa, il commissario Soneri si trova a suo agio. Insieme con gli anziani del posto è tra i pochi a conoscere quel tratto del Po, a sapersi muovere tra gli argini, le golene, i casolari sparsi in una terra che ormai sembra abitata da fantasmi.

E dove invece le cose stanno cambiando: slavi che pescano il pesce siluro e forse trafficano con le armi; speculatori che rubano la sabbia dal letto del fiume; ragazzi sbandati senza un futuro; una banda che rapina i bancomat con l’esplosivo…

Stavolta però succede anche di peggio: nel giro di un giorno spuntano due cadaveri. Il primo, come presto viene appurato, è di un giovane ungherese. Rinvenuto nel fango con un foro di proiettile in testa. Il secondo è dell’ex comandante partigiano Libero Manotti, morto di vecchiaia, di solitudine, di abbandono nella sua casa isolata in mezzo ai pioppi.

Due storie diverse, eppure legate da un filo: Soneri ci mette un po’ a trovarlo, avviando un’indagine che lo porta a scavare nel rivolo ambiguo del nuovo terrorismo rosso, ma anche nel passato, al tempo dell’occupazione tedesca.

E che lo mette drammaticamente a confronto con alcuni, indimenticabili personaggi del fiume: il Nocio, marinaio d’acqua dolce dalla scorza ruvida e dall’animo nobile;  il vecchio Lumén, che sulla sua sedia a rotelle esce solo con il buio, perché così la realtà gli pare meno brutta; Carega, maestro in pensione con la saggezza di un filosofo.

Letto da: Paolo

Opinione personale: Il vero protagonista di questo libro è il Po. Vissuto, conosciuto, misterioso, sfruttato,violentato. Ma arriva il momento in cui il vecchio fiume si ribella alla prepotenza dell’uomo e così come le sue acque nascondono, talvolta restituiscono.

La storia gialla di per sè non fa una grinza, avvince lentamente, capisci da subito quale sarà il tracciato da seguire, che parte da lontano, dai giorni successivi alla Liberazione, con misteri, rancori, vendette, che si trascinano negli anni.

Ci guida sul percorso il solito Soneri solitario, insofferente alle indebite pressioni Questore (un pò come capita per Montalbano), ed alle prese con momenti nei quali non riesce a ritrovarsi nel ruolo istituzionale di rappresentante della legge (quale legge vien da chiedersi talvolta); il rapporto con Angela, prosegue, ma a Soneri mancano alcune certezze che la donna non gli dà.

A me è piaciuto. Mi è piaciuto meno che nello svolgersi della storia si incontrasse spesso un vocabolo (carpetta) che non conoscevo (ci sta), ma che non ho trovato neanche nel dizionario Zingarelli che ho a casa e neanche su un dizionario online.

Ho intuìto di cosa si trattasse, tuttavia avrei apprezzato l’utilizzo di un termine più comune, soprattutto considerando che si tratta di una semplice cartellina portadocumenti, come ho finalmente appurato dopo qualche ricerca sul web.

3 commenti su “Un libro: La casa del comandante

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  3. Francesco
    5 ottobre 2011
    Avatar di Francesco

    Bella, la copertina… Si direbbe che riesce perfettamente a evocare le atmosfere rarefatte e ovattate del fiume Po avvolto nella nebbia.

    Mi piace anche l’uso dei caratteri tipografici, in giusto netto contrasto con la morbidezza dell’immagine.

I commenti sono chiusi.

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Questa voce è stata pubblicata il 5 ottobre 2011 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni con tag , , , , , .