Il lettore goloso ha finalmente il suo libro dei dolci. Oltre quattrocento ricette con tante varianti. Le preparazioni base, i trucchi del pasticcere. Le preparazioni regionali e i dolci internazionali per antonomasia. I classici, i dolci che sanno di storia, quelli con tanto di pedigree e quelli di umili origini e fulgida carriera.
Dolci semplici o complessi, finti semplici e d’effetto, per tutti i momenti della giornata, dalla colazione al dopocena; dolci da scoprire e, perché no, da inventare, partendo da basi classiche e aggiungendo vena creativa e arte combinatoria.
Nella trama di questo imponente e nello stesso tempo maneggevole testo di riferimento, Giuliana Lomazzi ha intessuto con mano leggera storie, aneddoti, curiosità: dalle sue pagine fanno capolino i grandi inventori, arcinoti come Escoffier ed encomiabili come Giobatta Cabona, l’inventore del pan di Spagna; gli illustri pasticceri delle Corti ma anche le religiose che, nei conventi d’Europa, inventavano celestiali prelibatezze.
Tra una ricetta e l’altra s’intravedono panorami da tutto il mondo e istantanee di tavole imbandite in giorni di festa che non sarebbero tali senza i loro dolci, carichi di simboli e sinonimo di bontà.
“Ai primi del Settecento il Café Procope di Parigi, gestito dal gelataio italiano Procopio dei Coltelli, lanciò la moda di una bevanda calda e sostanziosa di provenienza appunto bavarese, portata in Francia da cuochi al servizio dei regnanti di quella nazione, i Wittelsbach. A base di tè o caffè, latte e liquore, nel giro di un secolo diede vita a un dolce dallo stesso nome, detto fromage bavarois per la sua somiglianza con un formaggio fresco. Era nato così il dolce bavarese.”
Fonte: Il libraio