Sorpresa: nel 2008 ci lamentavamo del fatto che gli italiani non sanno che le medicine possono compromettere le capacità di guidare e che i medici non li avvisano.
Adesso arriva una ricerca secondo cui in realtà la consapevolezza c’è, ma manca la coscienza. Il risultato, quindi, è sempre lo stesso: si rischia di provocare incidenti, come se si fosse ubriachi o drogati. E pochi ne parlano.
Va comunque considerato che il campione della ricerca – effettuata online da Nextplora per le assicurazioni Linear con metodologia CAWI – è ristretto a 1.000 individui con più di 18 anni.
In ogni caso, i medici che effettuano interventi in anestesia e i produttori di farmaci dovrebbero fare di più. Personalmente, non mi è mai capitato di uscire da un ambulatorio e sentirmi raccomandare di non guidare.
E conosco esperti secondo cui le avvertenze che accompagnano i farmaci (i “bugiardini”) non di rado sono formulate in modo ambiguo.
Che ci sia una sorta di omertà di fronte a un problema che, se scoppiasse, appiederebbe tanta gente?
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