C’è barretta e barretta, vien da dire ovvero quelle di cui parla l’articolo, vendute con slogan dietetici, salvo scoprire che sono piene di zucchero e poi ci sono le altre…
Tengo sempre in macchina un paio di barrette nell’ottica del non si sa mai e gli automobilisti che restano bloccati su strade innevate mi capiranno 😉
Sono le stesse barrette che tengo anche nello zaino quando vado in montagna e che usa anche il Pupo Alpinista quando è impegnato nelle sue arrampicate con sforzi fisici degni di nota.
Noi utilizziamo queste barrette che a differenza di quelle indicate nell’articolo con tracce di frutta e zuccheri in abbondanza, queste contengono il 20% di mela ed il 12% di noci, uvetta sultanina, nocciole, miele, cannella, olio di girasole … e lo zucchero? Ops, non c’è. 🙂
Le calorie sono in linea con quanto scritto nell’articolo ovvero 159 Cal/barretta da 40 grammi.
un articolo che leggo su Il Portale dei Consumatori
L’ultima moda per gli snack è la barretta di cereali ai frutti rossi, meglio se vitaminizzata. Silhouette stilizzate, donne dal ventre ultrapiatto, claim puntati su linea e piacere: gli esperti di marketing si sono scatenati per evocare sulle confezioni l’idea di prodotto salutare.
Peccato che, nelle barrette, mirtilli, lamponi e fragole siano irrisori, lo zucchero sia tantissimo e le fibre solo in tracce.
Questi prodotti ci ingannano: ci fanno credere di essere a base di frutta, ma in realtà sono conglomerati di zuccheri semplici, dice Giuliana Ferretti, docente di Chimica degli alimenti all’Università Politecnico Marche di Ancona e ideatrice del sito Trashfood.
Sta di fatto che le barrette si somigliano tutte. Quelle in vendita con i marchi Mangiami e Torrebianca escono dallo stesso stabilimento di Frigento (Avellino) per finire in due canali di distribuzione differenti (come primo prezzo al Pam Mangiami, nel discount Dico Torrebianca). Ma anche per le altre la ricetta è pressoché identica.
Il risultato è un alimento dolcissimo, che in 20 grammi dà 80-90 calorie (le 4-450 calorie per 100 grammi sono comparabili a quelle di un piatto di pasta ipercondita), pieno di glucosio, fruttosio, zucchero, estratto di malto e in qualche caso additivi indesiderati.
“La presenza di tanto zucchero non è sempre un male”, spiega Andrea Ghiselli, primo ricercatore dell’Inran, l’Istituto di ricerca sulla nutrizione.
Questi alimenti sono energia da spendere subito: vanno mangiati prima dell’attività fisica, affiancati però da uno yogurt, una spremuta d’arancia o un bicchiere di latte.
Ma perché il mercato punta sui frutti rossi?
“Rossa, blu o gialla la frutta è sempre frutta”, ribatte Ghiselli. “Non c’è alcuna evidenza scientifica che il mirtillo rosso abbia benefici maggiori rispetto a una mela o a un’arancia”. Anzi, quelle briciole di frutta miscelate nelle barrette non sono davvero sufficienti a soddisfare il fabbisogno giornaliero di frutta.
La regola da seguire a tavola è la varietà. Quindi se per lo spuntino si sceglie la barretta, il giorno dopo è meglio uno yogurt con i cereali, qualche biscotto o un frutto. La dieta più sana, infatti, mantiene l’equilibrio tra i nutrienti: carboidrati, proteine, grassi e vitamine.
Il continuo mangiucchiare è una cattiva abitudine collegata al sovrappeso. Suddividere la dieta in 4-6 pasti al giorno, invece, è un’abitudine sana, ricorda Ghiselli.
Lo spuntino deve fornirci tra il 7 e il 10% del fabbisogno calorico. Questo vuol dire che per una persona di media corporatura, da 2.000 calorie al giorno, la barretta di cereali di appena 80 calorie a merenda non basta, ma due insieme sono una bomba di zuccheri da evitare.