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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Chiamalo governo di “tecnici” se ti va…

Premetto che il senso del post fa riferimento ad una condotta seria da parte delle aziende ed accantoniamo quelle grosse, che infatti non hanno dipendenti (ovvero persone!) ma Risorse umane.

Ieri ho letto una chicca in merito all’articolo 18 e più precisamente circa il licenziamento per motivi economici che in buona sostanza significa che l’azienda non ha più risorse e tenta l’ultima carta, licenziando parte del personale al fine di ridurre i costi e, forse, sopravvivere.

Fermo restando che gli xxxxx ci sono ad ogni livello, normalmente nelle piccole aziende il dipendente non viene mai licenziato con leggerezza, sia perchè l’ambiente piccolo crea un rapporto più personale sia perchè rimpiazzare un dipendente esperto e ben integrato, è in ogni caso difficile. Molto difficile, e parlo per esperienza diretta.

Sentire dire la Camusso che così si aprono le porte a licenziamenti indiscriminati con la scusa delle difficoltà economiche è assurdo. Forse più di altri, la difficoltà economica è l’unico fattore realmente verificabile, sempre che chi di dovere si prenda la briga di valutare il tutto. O gli sia permesso, visto quanto ho letto…

(Non è ironico il fatto che l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori non si applichi ai lavoratori della Cgil? Leggi il Blog dei lavoratori licenziati dalla CGIL )

Che poi, sembra che siamo tutti lì a voler licenziare, come fosse un divertimento. Ah, che faccio stamattina in ufficio? Ma si,movimentiamo la giornata e licenziamo un paio di dipendenti, così senza motivo…

In tanti anni di lavoro solo una volta mi è capitato di dover chiamare un dipendente dicendogli di cercarsi un posto, che eravamo costretti a tagliare il personale per affrontare un momento di crisi che durava da mesi e mesi… Non mi è piaciuto, non è stato facile, non è stato deciso e fatto. Sono passate settimane prima di prendere atto che in quel momento era l’unica cosa da fare.

(Nuova parentesi: Leggo Landini parlare dei “padroni”. Terminologia trita e ritrita. Se fossimo padroni e non datori di lavoro, non saremmo qua a parlare dell’articolo 18, perchè un Padrone fa quello che vuole e della legge se ne frega. Mio padre ha lavorato a lungo “sotto padrone” ed erano realmente padroni, “quelli”, che potevano anche permettersi di non assumerti, nonostante fossi qualificato, perchè “Abbiamo saputo che suo padre (mio nonno) è comunista.. ed uno con quel cognome qui non sarà mai assunto”.)

Nel caso di licenziamento per difficoltà economiche, è evidente che è un provvedimento limite e senza voler essere cinico, ne licenzi uno per salvarne altri cinque; se la scelta dev’essere fra nessuno o tutti… di fatto li condanni tutti.

(Mi chiedo perchè i sindacati non rilevino per due soldi aziende in difficoltà e le portino avanti loro. Ma forse è più facile dire No e criticare sempre, piuttosto che scendere in campo. )

Ed ecco che leggo: Una volta finiti in tribunale, il giudice non potrà vagliare le motivazioni economiche alla base del provvedimento e non avrà la possibilità di reintegrare il lavoratore, ma potrà soltanto stabilire un indennizzo tra le 15 e le 27 mensilità.

Quindi se il giudice non può vagliare la reale difficoltà economica dell’azienda, va da sè che si tratta di una sentenza scritta ancor prima di entrare in aula.

Ed un pena minima di 15 mensilità, per un’azienda in difficoltà, significa condannare anche i dipendenti ancora in forze; anche in questo caso parlo per esperienza diretta, in quanto dopo 3 anni di crisi, con un calo drastico del fatturato, un aumento di tutte le spese e costi, anche un’azienda sana e ben gestita arriva al capolinea…

E su queste basi, ti promettono contributi se assumi a tempo indeterminato?

Ci voleva un governo di tecnici che sforna pensate del genere il cui scopo non è certo tutelare l’uno o l’altro, ma scaricare su terzi i costi della crisi del lavoro che peraltro è acuito da una serie di provvedimenti che a tutto servono, salvo che a promuovere la crescita…

Infatti eliminano la mobilità e la fanno pagare alle aziende: Il Fondo solidarietà per i lavoratori anziani sarà pagato dalle aziende e dovrebbe fornire un sussidio a chi dovesse perdere il lavoro a pochi anni dalla pensione. Sarà su base assicurativa.

Servivano dei professori per aumentare di 10 cent la benzina (e speriamo non si arrivi ad altri 24) , rivalutare le rendite catastali in modo da pelarci meglio con l’IMU? Per aumentare tasse ed imposte, l’Iva e tagliare i servizi?

Che poi, leggevo che l’IMU darà agli agricoltori il colpo di grazia:  Secondo i calcoli di Confagricoltura, unica associazione di categoria ad aper aperto una vertenza sull’Imu per gli agricoltori, la stessa azienda agricola di 50 ettari con 4 fabbricati rurali, di cui uno come abitazione, si troverebbe a pagare 4200 euro all’anno.

Il risultato finale? Prima l’azienda agricola utilizzata a titolo esemplificativo pagava un’Ici pari a 2200 euro, oggi si troverebbe a pagare 8600 euro, ovvero il 300% dell’attuale carico fiscale.

Ed allora aumenta tutto, taglia tutto, e chiudi un buco (si fa per dire visto che in gennaio è aumentato di 38 miliardi di € – Fonte Bankitalia), ma nel contempo impoverisci tutti; che ricordiamoci che non sono solo i pensionati e gli operai a fare la spesa, ad ammalarsi, a fare il pieno e via dicendo…

Auguri italia…

12 commenti su “Chiamalo governo di “tecnici” se ti va…

  1. Poppea
    24 marzo 2012
    Avatar di Poppea

    bè un voto è sicuro, io ci penserei………..

  2. Ida
    24 marzo 2012
    Avatar di Ida

    hai ragione in tutto, e anche sul “pensierino/voto” :-))))))

  3. Paoblog
    22 marzo 2012
    Avatar di Paoblog

    appunto, e questa non è la via giusta …..

  4. M.C.
    22 marzo 2012
    Avatar di M.C.

    Certo che non è saggio. Nulla è saggio in questo paese. Però credo sia giusto e sacrosanto trovare il modo di tutelare sia le piccole aziende che i singoli dipendenti.

  5. Paoblog
    22 marzo 2012
    Avatar di Paoblog

    come dici tu, le grandi aziende fanno quello che vogliono fare … per cui sono fuori dal discorso, come avevo detto da subito.

    io però come sai parlo delle piccole …

    se di fronte ad un problema oggettivo, tipo la difficoltà economica mi impedisci di licenziare … va da sè.. a parte il fatto che forse mi condanni alla chiusura ed al licenziamento di tutti, mi convincerai anche che, in caso di ripresa, sia meglio non assumere, il che è folle. d’altro canto se nel corso degli anni, per i motivi più diversi, la forza lavoro è in esubero, è necessario permettere il licenziamento. Su basi precise e non certo sul capriccio del momento.

    Sono il primo a chiedere il rispetto dei Diritti del lavoratore, perchè tra l’altro quelli che hanno gente in nero, che non rispettano i diritti, sia etici sia economici, danneggiano lo Stato, il lavoratore ma anche chi di noi opera nel rispetto delle norme.

    E la concorrenza sleale, paga… e chi paga poi il vero conto sono le persone corrette, che siano imprenditori o lavoratori….

    Oggi abbiamo fatto due conti, ed ipotizzando il licenziamento di un dipendente e successivo pagamento di 27 mensilità (suppongo lorde) si arriva a cifre pazzesche, per chi già ora fa fatica oggi a tirare avanti..

    quindi per assurdo non solo non sarà facile licenziare, ma addirittura sarà meglio correre il rischio di chiedere la ditta piuttosto che licenziarne uno. Se ti sembra saggio..

  6. M.C.
    22 marzo 2012
    Avatar di M.C.

    Anche io ti voterei al volo!!!!

    Vorrei però fare una riflessione in merito a questa storia dell’articolo 18.

    Mi sembra che in un momento come questo, in cui tutta l’attenzione dovrebbe essere rivolta alla crescita per riuscire ad uscire seriamente da questa fase difficile per il paese, pensare di facilitare i licenziamenti anzichè incentivare le assunzioni, sia davvero un paradosso.

    Sono convinta che se le aziende (parlo soprattutto di quelle grandi) vogliono far fuori qualcuno, il modo lo trovano con o senza articolo 18 e parlo per esperienza diretta. So anche che per quanto concerne le piccole realtà, il discorso cambia totalmente perchè le persone non sono un numero, una matricola, ma vengono considerate parte integrante del patrimonio aziendale.

    Ovviamente, tutto poi dipende sempre dall’intelligenza delle persone che dirigono nel saper valutare e gestire i propri collaboratori.

    Credo che l’Italia abbia bisogno di ben altro per crescere….

  7. Paoblog
    22 marzo 2012
    Avatar di Paoblog

    Eh si, così come siamo messi va a finire che rubo lo stipendio anch’io, non con dolo, ma perchè ti impediscono di fare… senza contare che, come dico sul Gruppo Facebook: Vorrei che riuscissimo a smarcarci dall’essere abbinati alla destra o sinistra a seconda di quel che facciamo e diciamo.Sarebbe bello poter votare la persona e non la tessera di partito che ha in tasca.

    Mi piacerebbe… ma non è fattibile ed a quale partito ti potresti agganciare oggigiorno?

  8. Bosch
    22 marzo 2012
    Avatar di Bosch

    Io penso che se tutto il blog ti vota,ce la fai ad andare al parlamento…

  9. F.D.
    22 marzo 2012
    Avatar di F.D.

    Sig. M. buongiorno.

    Si ricordi che se mai dovesse decidere di scendere in campo (dov’è che l’ho già sentita ‘sta frase?…) il mio voto se l’è assicurato.

    Lei scrive cose che a chi lavora sembrano banalità, visto che ci si scontra con esse giornalmente.

    Solo a chi lavora, però 😦

    Grazie per i suoi post.

  10. Nancy
    22 marzo 2012
    Avatar di Nancy

    Intanto già annunciano una serie di scioperi che come ben lo sappiamo tutti fanno impazzire i cittadini. Nel penultimo dei mezzi pubblici siamo stati fatti scendere vicino al cimiterio Monumentale in un punto dove non c’era il marciapiede e ogni passegero ha dovuto farsi km a piedi.
    Potrei dire qualcosa su quello dei taxi che ho dovuto affrontare all’aeroporto di Linate ma non vorrei farvi solo ridere davanti ad una cosa molto spiacevole per tutte le persone arrivate a Milano in quel momento.

  11. paoblog
    22 marzo 2012
    Avatar di paoblog

    senti dire: 3.000.000 di lavoratori a rischio. Plausibile che vengano licenziati 3.000.000 di lavoratori che servono allo Stato come all’azienda? Dubito…

    Piuttosto, chi deve o dovrebbe temere sono assenteisti e via dicendo, ma una battaglia di questo genere difende una piccola percentuale di lavoratori che rubano lo stipendio, quando la maggioranza fa il suo lavoro con competenze e correttezza…

    Il sindacato dovrebbe tutelare questi ultimi da eventuali scorrettezze che, tral’altro, sono più facili nelle grosse aziende che nelle piccole… se hai 5 o 10 dipendenti, l’ultima cosa che ti serve è il malumore in azienda… il carro è piccolo e lo si deve tirare tutti insieme….

  12. Nancy
    22 marzo 2012
    Avatar di Nancy

    Ma si mettono al sicuro affermando che l’articolo 18 non riguarderà gli impiegati statali. Crisi solo per alcuni settori? … Non mi sembra proprio.

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