Mai come questa volta ho “sentito” l’ESP.
Stavo scendendo da Monte Mario dalla panoramica che arriva a piazzale Clodio, discesa ripida a quattro corsie con spartitraffico new-jersey in mezzo con tornanti a gomito, davvero molto stretti.
Il limite è di 30 km/h: forse un poco esagerato, ma comprensibile visto l’essere ripida e anche le pendenze irregolari, il fondo sconnesso.
C’era una fila lentissima sulla destra, io stavo sulla corsia di sinistra che tranquillamente superavo la colonna, il tachimetro mi indicava 37 km/h, a un tornante interno (curva a sinistra) mi trovo davanti una Punto che rallenta improvvisamente, forse impaurito dalla curva stretta, ero un po’ distratto e allora freno bruscamente.
La macchina sbanda sensibilmente verso sinistra, in pratica perdo l’anteriore e immediatamente percepisco un riallineamento del posteriore che sposta il muso verso destra, sensibilmente come se qualcuno avesse spostato l’automobile raddrizzandola. Mai percepito l’ESP così nettamente.
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Esco un poco dal seminato, Francesco, ma sempre di freni (e sensori) si parla; leggevo l’altro giorno un articolo di SicurAuto dove spiegano che i freni a tamburo, per molti obsoleti rispetto ai dischi, saranno utilizzati ancora a lungo.
Tra l’altro, leggevo che sebbene i freni posteriori contribuiscano in modo minore alla capacità frenante, sono comunque i principali responsabili della stabilità del veicolo. La mancata manutenzione o l’installazione di componenti di qualità inferiore sui freni posteriori può comportare conseguenze gravi in condizioni di arresto di emergenza.
E considerando che le ultime versioni dell’Abs non solo impediscono il bloccaggio delle ruote in frenata, ma controllano anche elettronicamente il comportamento dinamico del veicolo in condizioni estreme di frenata e di guida, significa che in determinati casi, ad esempio in presenza di ghiaccio sul manto stradale, l’assale posteriore può fornire automaticamente una forza frenante maggiore.
sulla Toyota ho dischi davanti e dietro, impianto rumoroso, tanto più con le ultime pastiglie Bosch … fa il suo lavoro… però la Smart con i dischi anteriori e tamburi dietro, ha una frenata più decisa.. quando l’inverno scorso a Ro quel cretino tagliò la strada uscendo da uno stop, lei diede il merito di avere evitato lo scontro alla potenza della frenata, incluso Abs e forse Esp…
il fatto stesso poi, che la Smart abbia dischi/tamburi ed Esp la dice lunga sull’abitudine ad esempio della Toyota di imporre i dischi dietro in abbinamento all’Esp….
sicuri che sia un abbinamento obbligatorio piuttosto che un modo di giustificare il costo richiesto dell’Esp che sappiamo invece essere ben più basso?
Appunto 😉
L’importanza dei freni posteriori e dei sistemi elettronici di controllo soprattutto in situazioni di frenata in curva, così come spiegato nell’articolo, è effettivamente cosa da non sottovalutare.
Nella mia auto ho freni a disco sia alle ruote anteriori che in quelle posteriori. Dischi abbastanza grandi, avendo cerchi di ampio diametro e pneumatici piuttosto larghi di sezione, e, da come mi ha spiegato il meccanico da cui ho fatto fare l’ultimo tagliando cambiando le pastiglie dei freni, di tipo “sportivo”, piuttosto particolari.
Mi ha anche detto che costano abbastanza: da tenermi preparato, insomma, per quando sarà il caso di cambiarli (se ricordo bene mi ha consigliato di farlo fra un 15-20.000 km).
Però ho sempre notato l’eccellente risposta dell’impianto frenante della mia auto: grazie a questa buona configurazione, grazie ai vari dispositivi di sicurezza elettronici.
E, credo, anche agli pneumatici molto bassi di spalla che dovrebbero garantire maggiore aderenza all’asfalto.
Quando a volte mi capita di guidare altre automobili con impianti frenanti meno sviluppati noto subito la differenza.