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Uno spot per il calcio

Ieri sera mi ha scritto Francesco da Roma, in merito alla finale di Coppa Italia:

Viene da chiedersi se è normale che un quartiere di 200-300mila persone sia messo sotto scacco da una partita, come fosse una guerra…

Le transenne agli incroci vengono aperte come fossero cancelli di corridoi carcerari, al solo passaggio delle colonne di pullman di ultrà che lanciano petardi e fumogeni lasciandosi dietro disgustose scie di odore bruciato, sotto gli occhi dei celerini che fanno scorta…

Non si può certo definirlo uno spot per il calcio…

Un commento su “Uno spot per il calcio

  1. francesco67
    21 Maggio 2012

    In effetti ieri è stata una situazione impressionante per chi vive nei quartieri Prati e Della Vittoria a Roma: sembrava veramente uno stato di assedio.

    Forse anche perché questa volta, a differenza di altre, la partecipazione delle tifoserie sarà stata gestita in modo meno spontaneo, ricadendo quasi esclusivamente nelle mani dei club organizzati.
    Infatti, l’anno scorso l’affluenza allo stadio è stata molto più spontanea, c’erano file interminabili di tifosi palermitani e interisti che si recavano a piedi lungo la pista ciclabile, festosi e senza problemi nel mischiarsi.

    In questo caso, invece: pochissime persone a piedi e centinaia di pullman scortati dalla polizia.
    Insomma: non dava l’idea di una festa sportiva.

    Praticamente nel mio isolato e dintorni nessuno ha potuto muoversi con l’automobile, altrimenti non sarebbe più riuscito a ritornare la sera.
    passavano solo i pullman dei tifosi scortati, auto blu e tantissimi taxi (ieri i tassisti hanno lavorato davvero molto) utilizzati anche da chi si recava al Foro Italico per gli altri importanti eventi sportivi del giorno (la finale Nadal-Djokovic degli Internazionali di Tennis, poi interrotta per la pioggia, e il derby di pallanuoto tra Lazio e Roma) e non aveva altra possibilità essendo interdetto il passaggio alle auto private.

    Le file di pullman posteggiate sui Lungotevere, ieri pomeriggio, era impressionante: qualche chilometro.

    Va sottolineato che, a fronte di un disagio enorme per i residenti e di uno spettacolo poco festoso e lontano da quel che dovrebbe essere una fruizione allegra e spontanea di un evento sportivo, l’organizzazione è stata impeccabile.
    Dalle vie principali di accesso erano state fatte togliere tutte le auto private posteggiate dal giorno prima (ovviamente le traverse secondarie del quartiere erano, ieri, un parcheggio immenso di auto, posteggiate in ogni angolo, sopra i marciapiedi, eccetera: altrimenti dove si sarebbero potuto mettere centinaia di auto normalmente posteggiate lungo la circonvallazione Clodia, piazzale Clodio, i Lungotevere?) in modo che i pullman scortati potessero facilmente e velocemente percorrere la circonvallazione, lasciare i tifosi all’altezza di piazzale Maresciallo Giardino, da dove proseguivano a piedi tra ali di poliziotti della celere i assetto anti-sommossa, e andarsi a posteggiare sui Lungotevere a iniziare dal Della Vittoria.

    Questo: per gli juventini.
    Va sottolineato, infatti, che io ho visto solo tifosi juventini.
    Perché l’accesso allo stadio è stato organizzato bene in modo che le tifoserie “nemiche” non s’incontrassero.
    E l’accesso dal lato Sud (centro città, Vaticano) era riservato ai soli pullman di tifosi della Juventus, mentre quelli del Napoli vi giungevano dal lato nord.

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Questa voce è stata pubblicata il 21 Maggio 2012 da in Il mondo dello sport, Pensieri, parole, idee ed opinioni, Persone & Società con tag , , , , , .