un articolo di Valeria Torrazza che leggo su Il Fatto Alimentare
È raro trovare due prodotti alimentari gemelli con un marchio diverso.
Gli esperti di marketing lo chiamano in gergo “cannibalismo”, perchè non premia l’azienda produttrice e soprattutto confonde le idee agli acquirenti.
Ma andiamo con ordine: grazie alla casualità che contraddistingue i consumatori curiosi, siamo incappati in due confezioni di dessert gelato Tartufo perfettamente identiche fatta eccezione per la marca, una è Sammontana, l’altra Sanson.
L’altro aspetto curioso è che i due prodotti sono stati acquistati in provincia di Alessandria nello stesso supermercato.
Come si può vedere dalle immagini però il gelato è proprio lo stesso, come pure gli ingredienti e persino l’aspetto esterno, oltre al sapore.
Si sa che dal 2008 Sammontana ha acquisito le insegne Sanson, Ringo e Togo, ma nonostante ciò, di norma, i marchi restano e vengono utilizzati per coprire aree geografiche diverse.
Diventa quindi necessario differenziare l’immagine, il prezzo, il target di riferimento, per non perdere il vantaggio di avere un portafoglio di marche ampio e il gruppo di clienti affezionati al marchio e al prodotto.
In questi giorni l’azienda ha diramato un comunicato dicendo che il marchio Sanson di proprietà della Sammontana non verrà più utilizzato dopo il 2013. Se così sarà, non ci saranno più doppioni come abbiamo evidenziato nell’articolo, ma si perderà un pezzo di storia del gelato italiano.
La foto mostra il retro della confezione del tartufo Sammontana (in alto), assolutamente identica a quella del tartufo Sanson (in basso).
